Il tribunale di Pisa ha “condannato” l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte, ritenendo i famosi Dpcm emanati in piena emergenza sanitaria causa covid, illegittimi. Come riferisce l’edizione online di Repubblica, nella giornata di ieri è giunta la sentenza in cui viene sottolineato come il Consiglio dei Ministri non avesse alcun potere in materia: “La delibera dichiarativa dello stato di emergenza adottata dal Consiglio dei ministri il 31.1.2020 – si legge sulla sentenza riportata dal quotidiano nazionale – è illegittima per essere stata emanata in assenza dei presupposti legislativi, in quanto non è rinvenibile alcuna fonte avente forza di legge, ordinaria o costituzionale, che attribuisca al Consiglio dei ministri il potere di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario”.
Viene altresì specificato che anche tutti gli altri provvedimenti emessi in seguito devono ritenersi illegittimi: “A fronte della illegittimità della delibera, devono reputarsi illegittimi tutti i successivi provvedimenti emessi per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica”. Si tratta di dichiarazioni messe nero su bianco che giungo al termine di un processo nei confronti di due cittadini marocchini che erano stati sorpresi fuori casa in occasione del primo lockdown, quello del periodo fra marzo 2020 e maggio dello stesso anno, senza alcuna giustificazione.
DPCM ILLEGITTIMI, IL TRIBUNALE DI PISA: “NON PUO’ DISPORRE LIMITAZIONI DELLA LIBERTA’ PERSONALE”
Stando al giudice Lisa Manuali, nei loro confronti è giunta l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”, sottolineando appunto l’azione illegittima del governo con i vari decreti emanati dalla presidenza del consiglio. Quindi si legge ancora: “A causa della epidemia da Covid -19 sono state emanate disposizioni che hanno comportato la compressione di alcune libertà garantite dalla nostra Carta Costituzionale libertà che concernono i diritti fondamentali dell’uomo e costituiscono il “nucleo duro “ della Costituzione stessa”.
Stando al giudice del tribunale di Pisa, un Dpcm “non può disporre limitazioni della libertà personale”, motivo per cui “non si ritiene di poter dubitare della illegittimità e invalidità dei decreti che hanno imposto la compressione di diritti fondamentali”.