La scissione del Movimento 5Stelle è sempre più vicina: la mediazione di Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli e Roberto Fico nelle ultime ore non sono bastate. «Se Grillo non torna indietro, indice la votazione del Comitato direttivo e presenta la sua cinquina di nomi è finita», spiegava solo giovedì sera Giuseppe Conte, secondo quanto riportato dai retroscena stamane sul Corriere della Sera. E stamane la notizia ufficiale pubblicata dal capo politico M5s reggente Vito Crimi sul nuovo Blog dei 5Stelle (“Movimento5stelle.eu”) mette di fatto fine ai tentativi di pacificazione: «Cari iscritti, come richiesto dal Garante, Beppe Grillo, è indetta la votazione per il Comitato Direttivo del Movimento 5 Stelle. Nei prossimi giorni saranno pubblicate le modalità e i tempi di presentazione delle candidature attraverso la nuova piattaforma di gestione degli iscritti e le date di svolgimento delle votazioni sulla nuova piattaforma di voto».
Il voto avverrà su SkyVote e non su Rousseau come aveva chiesto Grillo, ma poco cambia a questo punto: il Comitato Direttivo (ovvero il direttorio a 5) rappresenta la pietra tombale sulla possibilità di accettare il nuovo statuto proposto da Giuseppe Conte: ergo, l’ipotesi del nuovo partito contiano si fa sempre più prossima con una a questo punto inevitabile scissione del gruppo 5Stelle.
DOPO IL VOTO LA SCISSIONE M5S?
Resta da capire ora la portata e le proporzioni di tale scissione: seguiranno in molti quanto dice Danilo Toninelli, «se fiducia di Grillo in Conte è venuta meno lo dobbiamo accettare», oppure prevarrà la linea di maggioranza nei gruppi al Senato e del Comitato di Garanzia (Crimi, Lombardi, Cancelleri) che ha già fatto intendere che lasceranno il Movimento di Grillo non appena adempiuto ai loro incarichi istituzionali nel M5s. Con la votazione e la nomina della leadership “collettiva” nei prossimi 15 giorni, la “macchina” della scissione entrerà in moto fin da subito: secondo Adnkronos – che riporta anche la diffida di alcuni consiglieri regionali e comunali contro il Comitato di Garanzia per il non voto su Rousseau – il primo vero atto sarà la formazione di nuovi gruppi parlamentari a sostegni dell’ex Premier, circa 100 senatori e deputati già pronti. «Ma se Giuseppe non accelera rischia di perdere pezzi ancor prima di partire», ribadisce una “anonima” deputata contiana al CorSera. Ai parlamentari che hanno richiesto lo statuto preparato da Conte negli ultimi 4 mesi – e che di fatto è la “base” del suo nuovo progetto politico in rampa di lancio dopo la bocciatura di Grillo – l’ex Presidente ha risposto ieri sera, «Se c’è un invito volentieri, ci mancherebbe, io sono sempre a disposizione dei deputati e senatori» ma smentisce su tutta la linea un nuovo incontro con Beppe Grillo.