Beppe Grillo stava per essere arrestato? Questo è il clamoroso retroscena che emerge sulle colonne de “La Stampa”, per mezzo della penna di Piergiorgio Odifreddi, che focalizza la propria attenzione sui recenti accadimenti verificatisi all’interno del Movimento Cinque Stelle, con la spaccatura tra lo stesso Grillo e Giuseppe Conte, che ha generato inevitabilmente una crisi all’interno del partito politico che pare difficilmente sanabile, tanto che il comico genovese ha annunciato una consultazione in rete utile a decretare il futuro del sodalizio pentastellato.
Tuttavia, sottolinea Odifreddi, Grillo “non può nascondere a se stesso e al Paese il fatto che non esiste in Italia un partito più antidemocratico del suo, nel quale a fare il bello e il cattivo è un uomo solo: molto peggio che Forza Italia ai tempi di Berlusconi e del Pd ai tempi di Renzi”. E ancora: “Grillo non è affatto un garante, ma una variabile impazzita che aspira a fare il padre-padrone del Movimento, come ha detto Conte, e il dittatore nel Paese, come possiamo aggiungere noi”. Parole forti, accompagnate da un retroscena a dir poco incredibile, raccontato dallo stesso cronista.
“BEPPE GRILLO HA RISCHIATO L’ARRESTO”: IL RETROSCENA DI ODIFREDDI
Beppe Grillo ha infatti rischiato di essere arrestato. Odifreddi, su “La Stampa”, scrive che forse non tutti ricordano cosa successe al momento della rielezione di Napolitano, quando Grillo “istigò i propri facinorosi a una specie di marcia su Roma, perché non era stato eletto Rodotà. Per combinazione, quella sera io ero appunto con Rodotà, a Bari, per una manifestazione, e ho potuto assistere da dietro le quinte a cosa succedeva”.
In quel momento, si legge nell’articolo, si respirava aria di colpo di Stato e Rodotà fu informato dal Ministero dell’Interno che Grillo era stato avvisato: se fosse giunto a Roma per guidare la protesta di fronte al Parlamento, sarebbe stato arrestato, tanto che il ligure fece marcia indietro e rimase a Genova, scegliendo la via della prudenza ed evitando di incorrere in guai con la giustizia del suo e del nostro Paese.