Fabio Ciciliano, componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) sin dall’inizio della pandemia di Coronavirus, che da un anno e mezzo a questa parte ha rivoluzionato completamente le esistenze degli italiani e dei cittadini di molti altri Paesi del mondo, è intervenuto in queste ore sull’argomento vaccini agli studenti, con particolare riferimento a un’ipotesi di obbligo vaccinale per i ragazzi che in autunno dovranno tornare sui banchi di scuola: si tratta di un’opzione in qualche modo percorribile oppure è destinata a rimanere confinata nel limbo delle idee?
La risposta corretta sembrerebbe essere la seconda, perlomeno secondo le dichiarazioni del diretto interessato, riportate dal portale “Orizzonte Scuola”: “Ipotizzare la vaccinazione obbligatoria per gli studenti è possibile, ma la vedo molto difficile”, anche in virtù del fatto che non esistono vaccini già approvati per la fascia da zero a 12 anni, com’è noto. La sola strada per scongiurare il rischio Dad in autunno è, a questo punto, quella di immunizzare il maggior numero di adulti e ragazzi possibile.
FABIO CICILIANO: “OBBLIGO VACCINALE PER GLI STUDENTI? DIFFICILE”
Secondo quanto asserito da Fabio Ciciliano, membro del Comitato tecnico scientifico, si può in qualche modo anche pensare di fare sì che il vaccino divenga obbligatorio per gli studenti, ma le difficoltà non sono poche, un po’ per via delle tempistiche ristrette (le lezioni in presenza riprenderanno fra poco più di due mesi, ndr) e un po’ per la totale mancanza di una volontà politica chiara e inequivocabile sulla questione, che si accompagna all’assenza di un percorso parlamentare articolato e definito.
Certo, per quel periodo tutti i professori e il personale scolastico avranno già ricevuto le due dosi di siero anti-Covid, ma per gli studenti d’età inclusa fra 0 e 12 anni il problema permane, in quanto non esiste alcun vaccino autorizzato. A questo punto, la sola speranza risiede nel raggiungimento dell’immunità di gregge, che equivale all’80% della popolazione dello Stivale. Ecco perché è necessario esortare ancora una volta anziani, adulti e ragazzi dai 12 ai 18 anni a farsi inoculare il vaccino: è da loro che dipendono, con ogni probabilità, le sorti dell’Italia.