La mamma di Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa dall’amico coetaneo in provincia di Bologna, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera: “Li ho visti andare via assieme”, dice la 56enne Giusi Fortunato, commentando i video diffusi nei giorni scorsi che immortalano gli ultimi istanti di vita della ragazzina e del suo assassino. Chiara, in una domenica d’estate è scomparsa per poi essere trovata senza vita, uccisa a coltellate e a calci dal suo amico. Per un giorno e mezzo la famiglia ha sperato di ritrovarla in vita: “Mi crede se le dico che sto ancora aspettando che torni a casa? Forse sto impazzendo. Mi ritrovo a pensare che da un momento all’altro tornerà, mi prenderà un po’ in giro come faceva sempre e si metterà a giocare con il cane”, ha commentato.
Per la donna la sofferenza ed il dolore inflitto dall’omicidio della giovane figlia sono immani: “Io ho sempre avuto l’incubo di perderla perché sono sempre stata molto ansiosa. Lei era la mia unica figlia, adorata”, dice oggi la donna. Alla figlia aveva chiesto di non spegnere mai il cellulare. Quella mattina sarebbe dovuta tornare dopo mezzora ma quando la madre ha provato a chiamarla il suo cellulare risultava già spento. Ed anche quando non ha risposto al messaggio Whatsapp è iniziata la preoccupazione. “Non era normale che fosse spento”, commenta.
CHIARA GUALZETTI, IL DOLORE DELLA MADRE
A quel punto la donna ha chiamato Enzo, il padre di Chiara Gualzetti: “era sempre al telefono per lavoro. Volevo il numero del ragazzo con il quale si era allontanata che con Enzo aveva fatto uno stage”. Si è così messa alla ricerca del numero della madre del ragazzo, quindi è uscita a cercarla. In quell’ora di ricerca la madre ha pensato di tutto: “Pensavo si fossero appartati, nascosti, magari per darsi bacetti, cose da ragazzini. Erano già usciti assieme qualche volta: un gelato, due chiacchiere sulla panchina… un filarino da adolescenti. Ho pensato che forse non stavano badando al tempo che passava. Intanto cercavo la madre che aveva il telefono spento. Poi finalmente ha risposto e lì sono morta”. Alla richiesta del numero del figlio, la donna le ha risposto che il ragazzo era lì con lei. Ha quindi parlato con il giovane: “Me lo ha passato e gli ho detto: abbi pazienza: sei andato via con lei, tu sei tornato a casa e mia figlia no. Dov’è? Mi ha risposto che si doveva incontrare con uno conosciuto su Internet e mi ha detto anche verso quale sentiero era andata. Bugie. Ma in quel momento non lo potevo sapere. Però non mi era piaciuto niente di quelle parole, di quella voce, di quel racconto. Avevo una sensazione strana…”.
I FUNERALI ED IL “DOPO”
Anche la madre del ragazzo conosceva bene Chiara eppure davanti alla disperazione di un’altra mamma non avrebbe mosso un muscolo. “Si è pure scocciata quando i carabinieri hanno convocato suo figlio, è passata davanti ad Enzo senza salutarlo, senza chiedergli: come va? l’avete trovata?”. Ora l’unica speranza della famiglia della quindicenne uccisa è una condanna giusta. Il prossimo mercoledì si svolgeranno i funerali di Chiara: “Io ho paura dei funerali, ho paura di realizzare che davvero lei non c’è più”, dice la madre. E cresce in lei la paura di ciò che potrebbe accadere in seguito: “Poi non so cosa succederà, se impazzisco, se muoio… I miei pensieri le parlano in continuazione: dove sei bambina mia? Perché non torni? Chissà, magari mi risponde. Magari fra poco sento il rumore del cancelletto e la vedo arrivare”.