Il rave party di Tavolaia, frazione del Comune di Santa Maria a Monte, prosegue ininterrotto ormai dalla serata di sabato 3 luglio 2021 e sembra essere lontano dalla sua conclusione, nonostante sui social network si leggesse come data di fine quella del 6 luglio, ovvero domani. Chiaramente, si tratta di un assembramento illegale e non autorizzato che sta andando in scena in provincia di Pisa, al quale, purtroppo, non stanno dando vita solamente giovani italiani: sono in tutto 6mila i ragazzi, provenienti da qualsiasi angolo d’Europa, con particolare riferimento a Francia e Germania, ma anche a Belgio e Spagna, che stanno ballando e dormendo in camper e all’addiaccio sulle colline toscane da tre giorni.
Le forze dell’ordine fino a questo momento sono riuscite a identificare duecento partecipanti, adesso a rischio denuncia per invasione di terreno privato. Il sindaco, Ilaria Parrella, ha dichiarato nelle scorse ore che “la zona di Tavolaia, conosciuta per la sua tranquillità, è stata scossa dall’arrivo di mezzi e persone che hanno creato grossi disagi agli abitanti. Come Comune abbiamo dato la nostra piena collaborazione alle forze dell’ordine”.
RAVE PARTY A TAVOLAIA: PERICOLO COVID
Il rave party di Tavolaia, ovviamente, non solo non gode di autorizzazione alcuna per il suo svolgimento, a tutti gli effetti clandestino, ma non rispetta neppure le misure anti-Covid e il rischio di creazione di nuovi focolai, in Toscana e nel mondo, è davvero elevato, nonostante l’attività sia svolta en plein air. Da tre giorni, rammentiamo, la musica techno ad alto volume riecheggia sulle colline della località pisana, con le casse installate in una zona privata, con i residenti che si sono immediatamente rivolti ai carabinieri per l’evidente impossibilità di prendere sonno e riposare a causa degli schiamazzi e della musica.
Intanto, lungo le strade che conducono all’area, i militari hanno allestito tre punti di controllo utili a scongiurare che si verifichino nuovi arrivi. Da oltre ventiquattro ore la questura sta coordinando un servizio di ordine pubblico al fine di evitare che la situazione degeneri ulteriormente.