«Ddl Zan, Renzi ha tradito il voto della Camera»: durissimo Peppe Provenzano contro Italia Viva. L’ex ministro per il Sud, esponente di spicco del Pd, ha spiegato ai microfoni di Omnibus: «I numeri mancano al Senato perché Renzi li fa mancare, siamo di fronte a un voltafaccia. Italia Viva aveva votato il ddl Zan in questa formulazione alla Camera, al Senato introduce un elemento che modifica sostanzialmente il contenuto della legge. E’ un vero e proprio tentativo di cambiare quella legge da un altro, dall’altro dà la possibilità reale di mettere in discussione l’arrivo definitivo alla Camera di questo provvedimento».
Peppe Provenzano ha poi rincarato la dose contro l’ex premier: «Noi rischiamo di affossare una legge di civiltà, che la stessa Italia Viva aveva votato alla Camera, con emendamenti irricevibili. E’ un comportamento che prescinde molto dal merito. E’ un tentativo di posizionamento di Renzi. Ognuno si deve assumere le responsabilità, è un percorso lineare che vogliamo portare al risultato».
LITE PROVENZANO-CATTANEO A OMNIBUS
Ma non è tutto. Provenzano ha avuto un duro botta e risposta con Cattaneo, esponente di Forza Italia: «Nella Costituzione c’è già tutto, integriamo quello. Se dobbiamo tornare nel merito, l’articolo 4 aggiunge il reato di opinione di cui facciamo a meno», il giudizio dell’azzurro:«Nelle scuole la teoria gender è un elemento che già oggi si tenta di fare entrare, noi crediamo che l’educazione di genere a quell’età sia da ricondurre alla famiglia. L’educazione alla diversità si fa già oggi. Tra i giovanissimi oggi non vedo questo problema di integrazione, anzi continuare a dare elementi sui temi di genere fa diventare di moda immaginare che l’identità sessuale sia come un vestito che la sera si decide di indossare. L’integrazione è giusta, l’ideologia e i messaggi che radicalizzano le posizioni sono sbagliati. Stiamo lavorando per migliorare il ddl Zan, cerchiamo di trovare un accordo». Provenzano non ha usato mezzi termini nella replica: «E’ encomiabile entrare nel merito, ma qui di merito non c’è quasi niente, è tutta una vicenda strumentale legata alla volontà di Italia Viva di mandare segnali al Centrodestra e di rivedere la sua collocazione nel Centrosinistra».