«Io insisto nel dire che dobbiamo tornare in presenza e stiamo tutti lavorando per tornare in presenza»: così stamane all’European Summer Camp a Roma ha parlato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, illustrando il piano del Governo per le prossime settimane. Da settembre il rientro in classe potrebbe ancora prevedere mascherine e distanziamento, come indicato dal parere Cts, scatenando però non poche polemiche visto il crescere della vaccinazione che si pensava potesse evitare il ritorno dell’incubo Dad per il terzo anno consecutivo.
«Chiederemo una precisazione al Cts che ha dato un parere sul ritorno a scuola senza considerare le vaccinazioni: dato che le vaccinazioni stanno andando avanti noi chiederemo che formuli anche questa ipotesi». ha concludo Bianchi citando l’impegno del commissario all’emergenza Figliuolo per completare il più possibile la campagna vaccinale nel settore scuola, «Noi abbiamo come obiettivo la presenza e dall’altra parte il fatto che siano tutti vaccinati». Il generale degli Alpini stamane in visita all’Hub vaccinale di Acea a Roma ha spiegato che per tornare a scuola in presenza si è ancora un po’ indietro: «abbiamo spinto molto su 70-80enni, ora dobbiamo spingere sui cinquantenni, soprattutto convincere i 215 mila insegnanti e operatori scolastici che mancano a vaccinarsi per tornare a scuola in sicurezza».
LO SCONTRO SULLE CLASSI PER SOLI VACCINATI
Secondo i presiti e dirigenti scolastici, l’ultimo parere Cts di fatto ha consegnato ancora una volta la parola “incertezza” sul rientro in classe da settembre, esattamente come avvenuto un anno fa con la polemica dei “banchi a rotelle” di Arcuri e Azzolina: la decisione del Comitato «implica che gli studenti dovranno essere nuovamente impegnati nella Dad. È possibile non essere riusciti a trovare soluzioni alternative in questo anno e mezzo? Le istituzioni comprendono i danni che stanno facendo alle giovani generazioni? Siamo molto delusi, non si è riuscito a trovare rimedio alle aule pollaio e al movimento sui mezzi pubblici», lamenta Mario Rusconi, responsabile dei presidi Anp nel Lazio. Per Agostino Miozzo, ex consigliere Miur e Cts, bisognerebbe «auspicare un obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico per poter garantire il ritorno in sicurezza tra i banchi». È rabbia fortissima tra genitori e presidi per i ritardi del Ministero e la non chiarezza a livello scientifico su cosa poter fare nelle scuole per evitare al minimo l’emergenza ed evitare il dispiego ancora una volta della Dad: «La previsione di utilizzare le mascherine e il distanziamento non è proprio una sorpresa. Purtroppo in questo modo a settembre non potranno rientrare tutti gli studenti in classe, soprattuto alle scuole superiori, dove le classi sono più numerose. Quindi vivranno gli stessi problemi di questo anno, quindi Dad, turni in presenza e alternanza», lamenta all’Orizzonte Scuola Cristina Costarelli, dirigente scolastica del liceo scientifico “Newton” di Roma. In merito alle classi in presenza per i soli vaccinati, la stessa dirigente espone il vero problema di fondo: «sarebbe utile, sappiamo bene che l’obbligo vaccinale sarebbe però difficile da gestire, perchè ci sono implicazioni sulla libertà di scelta. Ma sarebbe una misura che potrebbe garantire massima immunità».