La tomba di un bambino guerriero dell’età di 10 o 12 anni è stata scoperta nelle ultime ore a Pontecagnano, nel Sud della Campania: una notizia di grande valore storico e archeologico, ma anche statistico, dal momento che si tratta del sepolcro numero diecimila rinvenuto nell’avamposto etrusco. A dare la notizia in esclusiva è stata l’agenzia di stampa nazionale ANSA, che ha intervistato l’archeologa Gina Tomay, direttrice del museo e responsabile degli scavi. Quest’ultima ha parlato di “un ritrovamento di grande rilevanza”, in quanto incarna il successo di una metodica “fatta di studio, di ricerche e di sistematici scavi” e che prosegue ormai da circa 60 anni in questa località del Mezzogiorno d’Italia.
Purtroppo, non si tratta di un “reperto” privo di danni: “C’è un danno, forse dovuto alla crescita di una radice, forse ad un animale. Dello scheletro si è conservata bene solo la parte inferiore“. Pontecagnano è nota per essere la testimone di una storia di grande successo degli etruschi di frontiera, che trovarono la potenza in una zona del nostro Paese “particolarmente favorita dalla natura, ma anche vicina al mare, con una costa che nel paesaggio antico era tra l’altro resa molto accessibile da numerosi bacini lagunari”, ha puntualizzato Tomay.
TOMBA BAMBINO GUERRIERO A PONTECAGNANO: “CORREDO NON RICCO PERCHÉ…”
La vicenda della tomba del bambino guerriero di Pontecagnano viene raccontata con dovizia di particolari dall’ANSA, che spiega come il giovane ritrovato, pur rappresentando un prezioso caso di studio, non sia stato accompagnato nel suo ultimo viaggio da un corredo ricco come avrebbe voluto la tradizione (nell’antichità molte civiltà solevano inserire suppellettili in oro, argento e bronzo, oltre a gioielli e tessuti preziosi all’interno dei sepolcri, ndr).
Questo perché, probabilmente, erano cambiati in quel periodo la cultura e i riti funerari, come evidenzia l’archeologo Massimo Osanna, oggi direttore generale dei musei pubblici: “Non si usava più far accompagnare i morti dalle loro ricchezze”. Pontecagnano, nonostante rappresenti un museo en plein air, non gode ancora della fama che meriterebbe e per questo Osanna pensa di renderla “il museo di Salerno”, con la complicità del Ministero, con cui sarebbero già stati avviati alcuni discorsi per il rilancio del sito.