Chi è Emanuele Trevi?
C’è anche Emanuele Trevi nella cinquina finalista del Premio Strega 2021, una delle manifestazioni letterarie più importanti in Italia in onda quest’anno in seconda serata su Rai3. Emanuele Trevi è l’autore di Due vite, un piccolo romanzo (conta solo 144 pagine) incentrato sul racconto delle ‘due vite’ di Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori prematuramente scomparsi legati tra loro da una profonda amicizia. I due avevano nature molto differenti: Rocco era più incline a infliggere colpi, Pia a incassarli, se non altro perché la seconda aveva un animo più sensibile e orientato alle illusioni. Nel libro vengono ridisegnati i tratti di entrambi questi scrittori, cosicché chi non li conosce possa farsi un’idea su di loro. Rocco, ancora, è descritto come un uomo dalla fisionomia e dal carattere spigoloso, mentre Pia aveva un aspetto da ‘signorina inglese’, raffinata e seducente, anche se non era propriamente ‘bella’.
Emanuele Trevi presenta Due vite
“L’unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti è cercare la distanza giusta, che è lo stile dell’unicità”, scrive Emanuele Trevi in uno dei brani di questo libro. Molto diverse anche le condotte dei nostri due protagonisti, l’uno sanguigno e l’altra ‘timidamente sfrontata’; ma soprattutto coraggiosa, visto che in vita Pia ha dovuto fare i conti anche con la Sla. I due sono venuti a mancare rispettivamente nel 2008 (Rocco morì in un incidente stradale) e nel 2016 (Pia, come detto, era malata da tempo). Pensando a cosa farebbero oggi, se fossero ancora tra noi, Emanuele appunta: “Rocco avrebbe sicuramente continuato per la sua strada di ‘disossamento’, la sua ricerca sarebbe continuata ad andare nella direzione del mito della parola più sobria ed efficace. Pia si sarebbe scocciata di scrivere di giardinaggio. Era un’esploratrice, sarebbe scivolata dal suo ruolo nel giardino con grazia e leggerezza, pur continuando questa vita per sempre. Sarebbe stata comunque un’altra bella avventura!”.
Emanuele Trevi: “Rocco e Pia? Mentre scrivevo li ho sentiti vicini”
In un’intervista rilasciata a Il Riformista nel marzo scorso, Emanuele Trevi ha parlato dei suoi personaggi come di due amici: “Devo ammettere che mentre scrivevo li ho sentiti molto vicini. All’inizio, hanno accolto il libro con diffidenza, poi hanno capito cosa volevo fare. Eravamo soliti essere molto sinceri tra di noi pur non avendo le stesse idee, però questa cosa l’ho scontata prima. Adesso, per quanto possa sembrare una pazzia, li sento come se a loro il libro fosse piaciuto”.