La questione del gender ma non solo, alta tensione tra Ue e Ungheria anche sul Pnrr. Fonti dell’esecutivo di Bruxelles hanno reso noto che la Commissione europea ha sospeso le procedure di approvazione del piano nazionale di Budapest per avere accesso ai soldi del Recovery Fund. Il motivo? Come reso noto da Il Fatto Quotidiano, è la mancanza di garanzie sufficienti sul buon uso dei fondi.
In base agli accordi europei, l’Ungheria dovrebbe ricevere circa 7,2 miliardi di euro. Questo è il primo stop arrivato dall’Unione Europea ai piani nazionali. Ricordiamo che Bruxelles è tenuto a dare il via libera entro due mesi dalla presentazione del piano e la deadline ufficiale per la risposta di Bruxelles è fissata per domenica 11 luglio 2021.
Ue stoppa Pnrr Ungheria: la replica di Bruxlles
La notizia ha fatto il giro della rete nel giro di poche ore e non è tardata ad arrivare la presa di posizione dell’Ungheria. Budapest ha spiegato che Bruxelles non ha bloccato il piano di ripresa e resilienza ed è in corso un dialogo costruttivo con la Commissione. La ministra della giustizia Judit Varga ha evidenziato sul caos sulla legge anti Lgbt: «È vero che la Commissione europea ci aveva sollevato e prescritto nuove esigenze a proposito della legge sulla difesa dei bambini». Sul caso è intervenuta anche Giorgia Meloni, alleata di Orban: «L’ennesimo inaccettabile ricatto politico contro il legittimo governo di una nazione sovrana, reo di voler difendere le proprie prerogative previste peraltro dai trattati vigenti. Si riempiono la bocca di “stato di diritto” ma poi violano trattati e regolamenti pur di colpire Viktor Orban. E lo chiamano “europeismo”».