Fabrizio Pregliasco, noto virologo, è intervenuto in qualità di ospite in videocollegamento nel corso della trasmissione “L’Aria che Tira Estate”, in onda su La 7. Inevitabilmente, l’argomento attorno al quale si sono concentrati i discorsi e i ragionamenti dell’esperto è stato il Coronavirus, a cominciare dagli assembramenti che si sono verificati in queste ore con i festeggiamenti per la qualificazione della Nazionale italiana alla finale degli Europei 2020 di calcio e, più in generale, del clima di eccessiva libertà che pare essersi instaurato in questa estate. Pregliasco ha rammentato che ridere, scherzare e gridare “aumenta la quantità di droplets che disperdiamo nell’ambiente e, con essi, si mantiene quella catena di contagio che già in questi giorni ha fatto segnare una tendenza all’aumento. Possiamo comunque gestire meglio questo virus e instaurare una convivenza civile con esso”.
Anche perché è altamente verosimile che presto anche in Italia la variante Delta, più contagiosa delle altre, soppianti la sua cugina britannica e determini un colpo di coda della pandemia. In quel caso, ha detto il virologo, sarà importante verificare dal vivo ciò che già oggi alcuni studi confermano, ovvero che “questi vaccini possono essere un po’ bucati dalle varianti, ma senza determinare malattie. Una crescita dei contagi ci sarà”.
FABRIZIO PREGLIASCO: “VACCINARE I BAMBINI? SÌ”
Uno studio israeliano ha abbassato al 64% la protezione del vaccino Pfizer contro la variante Delta e Fabrizio Pregliasco, a “L’Aria che Tira Estate”, non si è affatto detto turbato da questa statistica. Anzi, nello studio si conferma “una lieve riduzione nell’evidenza di casi gravi tra i soggetti che comunque si infettano. I vaccini sono stati registrati proprio con questa finalità”. Pregliasco ha poi spiegato che c’è sempre un eccesso di attenzione agli eventi avversi dei sieri anti-Covid: “Ci sono e ci sono stati, ma con una probabilità infinitesima. Quando abbiamo mal di testa ingurgitiamo qualsiasi pillola senza leggere il bugiardino”.
I bambini devono essere vaccinati? “L’1% dei bimbi ha dovuto affrontare eventi pesanti dovuti al Coronavirus. C’è altresì un potenziale rischio di finire comunque in Dad, in quanto già in primavera, nonostante la riapertura delle scuole, si sono evidenziati moltissimi focolai Covid. C’è l’esigenza di raggiungere la massima copertura possibile per riprendere una civile convivenza con questo virus”. Sarebbe un azzardo far entrare bambini non vaccinati in classe? “Sì. Ci vorranno procedure, spazi dedicati e trasporti. Il rischio non è solo nella scuola, ma anche nella logistica e in tutto ciò che gravita attorno all’istruzione”.