Negli ultimi giorni si è tornato a parlare di obbligo vaccinale esteso a tutti, ma anche della possibilità di vietare determinate attività a chi decide di non vaccinarsi. Gianluigi Paragone non ci sta. Intervenuto su Il Tempo, il leader di Italexit ha denunciato una messa al bando e una criminalizzazione ingiusta, anche perché «salvo per il personale medico-sanitario, il vaccino non è obbligatorio».
Per questo motivo, ha spiegato Gianluigi Paragone, nessuno può permettersi di subordinare un contratto di lavoro con un qualsiasi pass vaccinale: «Chi non si vaccina non è un fuorilegge: sia chiaro una volta per tutte. La facoltà di non vaccinarsi è prevista nel momento stesso in cui non vi è l’obbligatorietà per legge. E se l’obbligatorietà non viene sancita come per gli altri vaccini è perché siamo in piena sperimentazione, pertanto nessuno vuole caricarsi le responsabilità di possibili complicazioni».
GIANLUIGI PARAGONE: “VACCINO NON É OBBLIGATORIO”
Gianluigi Paragone ha poi puntato il dito contro i media, in particolare contro la Rai, rea di non cercare l’equilibrio nell’informazione anche se è sostenuta anche con i soldi di chi non si vaccina. L’ex esponente del Movimento 5 Stelle ha sottolineato che l’obbligatorietà, seppur assente, viene avvertita a causa del bombardamento mediatico. E i primi a farne le spese potrebbero essere docenti e studenti: «Già si pensa a come stanare i docenti non vaccinati oppure a dividere gli adolescenti in una specie di apartheid vaccinale tra dad o didattica in presenza sulla base dello status di vaccinato o meno». Gianluigi Paragone ha chiamato in causa il governo in vista di settembre, quando la variante Delta entrerà in Italia diffusamente come ogni anno entrano le varianti influenzali, ma anche in vista delle elezioni amministrative d’ottobre: «Io domando ai candidati sindaco se davvero divideranno i servizi pubblici (dalla scuola ai trasporti) tra vaccinati e non vaccinati, trattando questi ultimi come fuorilegge. Siano chiari perché ne faremo un tema di programma».