Secondo il viceministro della salute, Pierpaolo Sileri, a fine mese i casi di covid potrebbero risalire a circa 3 o 4.000 ogni giorno. Lo ha spiegato lo stesso esponente grillino, parlando stamane con i microfoni di Rai Radio 1 durante il programma Che giorno è: “Siamo passati da 800 casi al giorno – ha detto – a oltre 1.200-1.300, questo fa pensare che a fine mese arriveremo a numeri tre o quattro volte superiori“. Tutta colpa della variante Delta, che si sta rivelando più contagiosa ma non più aggressiva, di conseguenza, il numero delle ospedalizzazioni sta continuando a calare: “Se questo non porterà a un aumento dei ricoveri poco male – ha proseguito Sileri – però abbiamo ancora strada da fare per completare la vaccinazione”.
Secondo l’esponente del governo la risalita è dovuta alla Variante Delta e non solo: “E’ causata dalla variante Delta che si diffonde di più, in una popolazione in cui molti devono ancora completare la seconda dose. Calo di attenzione? Sicuramente il passaggio in finale dell’Italia determina più assembramenti, più mobilità, è chiaro che qualche focolaio in più c’è e ci sarà. Quello che ha vissuto il Regno Unito accadrà in tutta Europa, è inevitabile”.
SILERI: “OBBLIGO VACCINI PER INSEGNANTI? NON SERVE, BISOGNA CONVINCERLI”
“Bisognerà vedere la circolazione in termini di ricoveri ospedalieri e decessi – ha ribadito – credo che succederà come in Regno Unito, dove questi numeri sono estremamente bassi anche con l’aumento dei contagi”. Si è parlato poi dell’obbligo di vaccinazione nei confronti degli insegnanti, e Sileri si dice contrario: “Non credo serva l’obbligo, visto che ci sono circa 215.000 i docenti non vaccinati su 1,4 milioni, un numero pari al 15%, è una percentuale in linea con la popolazione generale e non possiamo pensare che la popolazione degli insegnante sia diversa dal resto”.
Resta comunque importante agire e convincere gli insegnanti a vaccinarsi perché “se il docente non si vaccina di fronte a una classe under 12enni non vaccinabili perché non c’è ancora l’autorizzazione al vaccino, è lui che rischia in prima persona”. In base al ritorno a scuola a settembre, Sileri ha aggiunto: “Dobbiamo tendere alla lezione frontale in presenza” ma “immagino che a settembre vi sarà una fase di transizione mista con una parte di didattica a distanza. Ma sottolineo che non lo sto preannunciando, anche perché è difficile dirlo oggi e tutto dipenderà dalla popolazione vaccinata, se superiamo il 75-80% di vaccinati non ci saranno particolari problemi”.