La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso presentato da Christian Leonardi, marito di Eligia Ardita. Questa la sentenza giunta nella giornata di oggi a Roma e che ha confermato così l’ergastolo a carico dell’uomo 42enne accusato dell’omicidio della donna, 35 anni, infermiera all’Umberto I, e procurato aborto della bambina che portava in grembo, la piccola Giulia. Come riferisce Siracusanews.it, il procuratore generale ha discusso oggi la sua requisitoria in aula per 45 minuti per poi chiudere il caso della morte della donna iniziato nel 2015. Subito dopo la sentenza, il primo commento a caldo del padre Agatino non si è fatto attendere: “Eligia non torna ma adesso giustizia è stata fatta”. L’avvocato della famiglia, Fabrizio Villardita, ha aggiunto: “Quando si tratta di vicende così tristi non esiste un vincitore”.
Il processo che si è concluso oggi con la conferma della condanna all’ergastolo a carico di Leonardi si era rivelato sin da subito molto complesso. Il marito di Eligia aveva prima confessato tutto per poi ritrattare. Fu proprio Christian Leonardi a ritrattare dopo il cambio di difesa, sostenendo di essere stato infosso ad autoaccusarsi dal fratello e dal primo legale. Poi davanti ai giudici si dichiarò innocente. A farlo per lui sono stati anche i suoi legali a Catania davanti ai giudici della Corte d’Assise di Appello la scorsa estate, quando tuttavia fu confermato anche in quel caso il massimo della pena.
OMICIDIO ELIGIA ARDITA: ERGASTOLO A CHRISTIAN LEONARDI
Anche per la Cassazione, dunque, Eligia Ardita morì per mano del marito la notte del 19 gennaio 2015, quando era al nono mese di gravidanza. L’omicidio si consumò nella casa della coppia, a Siracusa. Si conclude ufficialmente oggi, dunque, un procedimento che conferma la condanna di secondo grado a carico di Christian Leonardi. Luisa Ardita, sorella di Eligia, ha affidato in un messaggio il suo commento per la conferma in Cassazione dell’ergastolo a carico dell’uomo, come riferisce l’Agenzia Dire: “Fine pena mai. Ergastolo. Quell’ergastolo del dolore che noi familiari porteremo a vita soprattutto i genitori, mamma e papà. Nessuna vittoria, perché Eligia e Giulia non torneranno mai più, ma hanno dato valore e rispetto a due vite strappate e spezzate da colui che avrebbe dovuto proteggerle tra le mura di casa dove ogni donna sogna il lieto fine ed una splendida famiglia. Rimane sempre una sconfitta per tutti noi”. Rivolgendosi poi direttamente a Leonardi ha aggiunto: “All’assassino rivolgo le mie ultime parole anziché con arroganza e presunzione proclamarti innocente, mettiti in grazia di Dio, la mancanza di pentimento è davvero crudele, non hai pietà nemmeno per te stesso. Adesso e dopo 6 anni di lunga sofferenza per dimostrare la verità, lasciamo riposare in pace Eligia e Giulia e continuiamo a portare i fiori elaborando il nostro lutto in santa pace”.