E stasera sarà finale Inghilterra-Italia. Noi uomini di Fede e di Chiesa con il grande Jorginho abbiamo matado i tori spagnoli che sul piano del gioco ci hanno fatto correre. Gli inglesi, sorretti da 60.000 tifosi e con l’aiutino dell’arbitro son passati anche loro. Ci sarà Mattarella ma non Draghi che con la Merkel aveva chiesto di non giocare a Londra le semifinali e la finale. Ma Boris Johnson se ne è sbattuto e con lui il capo della Uefa. Se già in tempo di pandemia era assurdo un Europeo itinerante, figuriamoci che senso ha sottostare al volere di BJ con la variante delta che impera nell’isola.
E ora il film, Il Secondo tragico Fantozzi (1976) con la regia di Luciano Salce. Che c’azzecca? Il ragionier Ugo Fantozzi super tifoso di calcio è pronto davanti alla tv con birra, frittata di cipolla, tifo indiavolato e rutto libero per veder la partita di calcio Inghilterra-Italia a Wembley valevole per le qualificazioni ai Mondiali. Squilla il telefono e lui e famiglia sono obbligati ad andare al circolo aziendale a vedere un film. Nel tragitto ascolta la radiocronaca di Nando Martellini. Tutti i dipendenti hanno la radiolina che viene però sequestrata prima della proiezione. E qual è il film? La corazzata Potemkin, al termine segue il dibattito e Fantozzi tra lo stupore generale sale sul palco e urla: La corazzata Kotiomkin, è una cagata pazzesca!
I colleghi in sala esultano e quasi linciano il promotore del cineforum che viene lasciato in ginocchio sui ceci per due giorni e due notti, obbligato a guardare a ciclo continuo Giovannona coscialunga, L’Esorciccio, La Polizia s’incazza (guardatelo è fenomenale). Poi arriva la vera polizia a liberare l’ostaggio e per castigo ogni sabato tutti gli impiegati, con tanto di costumi, devono inscenare la famosa sequenza de La Corazzata della discesa della scalinata dove sulla carrozzella c’è il bimbo ragionier Fantozzi.
La radiocronaca di Martellini è stata registrata appositamente per il film e il mix con Fantozzi che ascolta la radio in macchina è godurioso. Fortissima la scena di quando sente che è stato colpito il palo. Il ragioniere inchioda l’auto, scende, si arrampica davanti a una finestra, rompe il vetro mentre il giornalista dice: Salto di Antognoni che quasi si arrampica sulla schiena di McKinley. E Fantozzi: Scusi chi ha fatto palo? E dal buco del vetro rotto gli arriva un pugno che lo fa sdraiare a terra mentre il radiocronista continua: Regola del vantaggio, schienata paurosa del portiere inglese.
Questo è il secondo film della saga di Fantozzi, chiaramente i primi sono i più riusciti. Paolo Villaggio era stato scoperto da Maurizio Costanzo che vistolo in un locale a Genova lo aveva portato a Roma al Sette per otto. Era settembre, doveva restarci al massimo due settimane, era chiaramente con abiti estivi, ma rimase nella capitale fino a dicembre con la moglie che gli portò i vestiti adatti. Queste le parole di Costanzo su Villaggio. Il sodalizio durò anni, Maurizio fu anche autore dei suoi programmi tv. Ma Villaggio era un fine scrittore e dai libri uscì la saga di Fantozzi, Ho avuto l’onore di intervistarlo nel 2014, uomo colto e raffinato. Il suo personaggio nacque dall’esperienza quotidiana nell’azienda genovese dove lavorava e da cui prese innumerevoli spunti. La battuta sulla Corazzata è vera. Nell’azienda c’era un fissato con i film d’essai cecoslovacchi, russi, muti con sottotitoli in tedesco. Un giorno di pioggia s’intrufola un pensionato che alla fine della proiezione esclamò la famosa battuta che diventerà un cult. Non è stato un caso che nel film si parlasse di calcio con gli idoli del momento, Pulici, Savoldi, Benetti, Bellugi, Zoff che segnò un gol di testa. Villaggio era un gran conoscitore di calcio e supertifoso della Sampdoria.
Il film lo avevo rivisto nel 2014 insieme agli altri per l’intervista a Paolo e, riguardandolo ora ho sempre più la convinzione che Villaggio con Fantozzi ha creato un umorismo nuovo e innovativo (era il 1975 con il primo Fantozzi), niente a che vedere con quello attuale. La sua auto, i pantaloni e il costume ascellare, il basco posato a mo’ di coppola, la sua mimica facciale, l’intonazione della voce hanno creato un personaggio che come Fracchia sono ancora attuali. L’uomo Fantozzi vive situazioni disagevoli, vedi il lavoro, di poca qualità, ora diremmo che è uno sfigato, con una figlia brutta e una moglie apatica e triste. Ha coniato anche le parole entrate nei discorsi normali di chiunque come mostruoso e merdaccia, aggettivi che esasperavano le situazioni. Ha inventato lo sfiatamento a salivazione azzerata, un’agonia della voce con lingua cartonata, mani di spugna, trote sotto le ascelle, tutte segno del disagio del ragionier Ugo tratte dalla vita quotidiana.
Il film è da vedere interamente le trovate sono fortissime.
Aggiungo due chicche, nel film la Corazzata Potemkin diventa Kotiomkin e il regista Ejzenstejn viene storpiato in Einstein. Genialata. Al cineforum d’essai andava quasi sempre con il suo amico Fabrizio De Andrè.
Per tornare al calcio, Inghilterra-Italia finì nel film (secondo le voci incontrollate tra i colleghi di Fantozzi) 20 a zero per noi. Non chiedo tanto, ci basta un gol in più per arare gli inglesi e l’erba di Wembley. Sull’erba di Wimbledon è arrivato in finale Matteo Berrettini, il primo tennista italiano della storia a riuscirci, che affronterà Djokovic e qui l’impresa è ardua.
Un grosso augurio ai nostri atleti.
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