Scattano oggi i referendum days per l’Eutanasia Legale, accompagnati dallo spot con la famosissima canzone di Vasco Rossi “Vivere”. Da oggi, in 500 tavoli in tutta Italia, con 8.500 volontari e 1.600 autenticatori, con l’aggiunta di avvocati, notai, parlamentari, sindaci, e via discorrendo, si potrà votare fino a lunedì 12 luglio, esprimendo il proprio consenso nei confronti appunto della legalizzazione dell’eutanasia.
L’obiettivo del referendum è quello di raggiungere quota 500mila firme, e per farlo si stanno mobilitando testimonial d’eccezione, come ad esempio il giornalista Maurizio Costanzo, volto notissimo della televisione, nonché uno dei primi firmatari del referendum, quindi Fedez, artista e marito di Chiara Ferragni, che sta spingendo l’iniziativa attraverso i suoi canali social, poi Vasco Rossi, che ha concesso i diritti d’autore della propria canzone a titolo gratuito, come colonna sonora dello spot ufficiale della campagna, un “corto” in cui il protagonista è un malato grave, costretto a letto, che vorrebbe “spegnersi” ma che può permettersi solo di spegnere la radio. “Nelle prime settimane abbiamo raccolto tantissime firme e adesioni ma per raccogliere 500.000 firme dobbiamo essere molti di più – sono le parole di Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – ci appelliamo alla cittadinanza per rafforzare sempre di più la nostra rete chiedendo di unirsi e partecipare direttamente e a comunicarci la disponibilità come volontari o autenticatori a questa grande battaglia di civiltà”.
EUTANASIA LEGALE, FRA REFERENDUM E SPOT DI VASCO, CAPPATO: “CETO POLITICO E’ OSTACOLO”
Marco Cappato, che è stato a fianco di dj Fabo nella sua battaglia, ha aggiunto: “È il momento di mettercela tutta, perché da questo Parlamento non possiamo aspettarci una legge. Unico ostacolo infatti è il ceto politico, unico potere che può impedire di arrivare al referendum. La gente comune sa già di cosa stiamo parlando meglio dei politici. Sa che stiamo parlando di potere evitare di soffrire alla fine della vita per chi lo vuole e lo decide. Per questo senza che ci sia mai stato un grande dibattito in aula, stiamo rilevando un grande entusiasmo della gente intorno all’iniziativa. Basta infatti aprire un tavolino e in tutta Italia e si crea la coda per firmare”.