Pochissime ore alla finale degli Europei 2020 tra Italia e Inghilterra e l’attenzione degli appassionati è tutta già a Wembley: anche quella del celebre compositore Giovanni Allevi, che intervistato dalla Gazzetta dello sport oggi, ha pure fatto i complimenti agli azzurri di Mancini per le loro qualità canore. Il pianista, che nel 2015 ha composto l’inno del campionato della Serie A, attraverso le colonne della rosea ha dichiarato: “Sono un fanatico dell’inno italiano. Gli azzurri mi hanno sorpreso. Prima della semifinale con la Spagna lo hanno cantato davvero benissimo. O hanno fatto le prove, o è una precisa direttiva del ct”. Allevi ha poi aggiunto: “Vabbè che l’Italia è il Paese della musica. Ma cantare l’inno di Mameli non è per niente facile”, spiegando poi che : “È in si bemolle maggiore. ha una tonalità acuta, difficile per una voce maschile. O si canta a squarciagola o non esce proprio niente. Nella seconda parte si va in mi bemolle, la voce raggiunge il sol acuto e sopra il rigo la nota è alta”. Insomma Italia promossa anche per quanto riguarda il canto dell’Inno di Mameli, che oggi risuonerà a Wembley: “Ho visto gli azzurri pieni di passione e abilità canore” ha poi dichiarato il compositore.
ALLEVI LODA LE QUALITÀ CANORE DEGLI AZZURRI: SULL’INNO INGLESE…
Ma parlando dell’inno di Mameli e della finale degli Europei 2020, non si può non citare anche l’inno nazionale inglese, il “Gode Save the Queen” che pure udiremo questa sera a Londra. Su tale inno Giovanni Allevi rivela: “Che è melodicamente bellissimo, ha sicuramente un andamento più solenne rispetto a quello italiano”. Il compositore italiano ha poi aggiunto che: “Parallelamente lo rapporto con quello della Champions League (realizzato nel 1992 da Tony Britten) che rievoca l’alleluia di Handel ed è basato sull’idea dell’incoronazione. Mentre rivedo “O generosa” (l’inno da lui creato per il campionato di Serie A, ndr) più nell’inno di Mameli per lo spirito combattivo”.