Catello Maresca è pronto alla battaglia. Il magistrato è il candidato sindaco del Centrodestra alle prossime amministrative a Napoli e, intervenuto ai microfoni di Quarta Repubblica, ha preso spunto dalla vittoria dell’Italia a Euro 2020 per presentare il suo progetto: «Una vittoria di squadra è quello che serve anche a Napoli. Io da qualche mese ho iniziato un’operazione di ascolto profonda dei territori, partendo dalle periferie, e sto constatando una città che soffre: tanti cittadini che, per effetto anche della pandemia, si trovano in condizioni di assoluto disagio».
I problemi per Napoli restano anche dopo la vittoria a Euro 2020, ha rimarcato Catello Maresca: «Questo purtroppo non è superato dalla gioia per la vittoria dell’Italia, bisogna ripartire da questi problemi e da queste difficoltà, per individuare un nuovo modello operativo, una nuova strategia che governi Napoli dopo 35 anni di disastri. Purtroppo disastri che sono dovuti a un governo e ad una ideologia di sinistra che ha dimostrato di non essere efficace: da questa consapevolezza dobbiamo ripartire e dobbiamo farlo con la passione e la determinazione di chi sa che dobbiamo affrontare problemi enormi. Stiamo analizzando tutte le questioni con l’esperienza e la professionalità, bisogna ripartire da qui».
CATELLO MARESCA: “REDDITO DI CITTADINANZA, SERVONO CONTROLLI”
Catello Maresca si è poi soffermato sul reddito di cittadinanza e sull’altissimo numero di napoletani che ne godono: «Il modello è quello di stare vicino a chi ha bisogno, l’alto numero di napoletani che ne gode testimonia il disagio. Bisognerebbe essere più rigorosi nei controlli, questa non può essere una misura che risolve in maniera strutturale il problema della povertà: non crea sviluppo economico, ci sono anche tanti imprenditori che lamentano la difficoltà di assumere persone perché c’è un abuso di questa misura». Catello Maresca ha poi rilevato un’altra criticità della misura bandiera del M5s: «È anche una misura che nasce come transitoria ma sta diventando strutturale: dovrà essere rivista e modificata, fermo restando che chi è in difficoltà ne deve continuare a godere».