Secondo lo Statuto, Giuseppe Conte avrebbe adesso l’autorità necessaria a fare tutto da solo. Indicare i due vicepresidenti M5s, nominare il consiglio nazionale che verrà successivamente ratificato da una votazione degli iscritti, ma anche decidere chi sarà il capo della scuola politica, revocare il tesoriere e predisporre le proposte del regolamento. “Pieni poteri“, per dirla con un’espressione popolare, che comunque l’ex premier reduce dal braccio di ferro con Beppe Grillo ha deciso per il momento di non esercitare in toto. E’ per questo che l’avvocato avrebbe voluto incontrare il Fondatore del MoVimento 5 Stelle. Per comunicare, sia all’esterno che all’interno, un’immagine di unità, molto diversa da quella che ha visto protagonisti lo stesso Conte e Beppe Grillo nelle ultime settimane. Il Garante, però, all’ultimo ha dato forfait: resterà al mare, nella sua Marina di Bibbona, ma diverse fonti si affrettano a negare che si tratti di uno sgarbo nei confronti di Conte. L’accordo per lo Statuto, assicurano i pontieri, necessita solo di ultimi ritocchi, ma non è più in discussione.
CONTE, SALTA INCONTRO CON GRILLO A ROMA
Allora perché Grillo non va a Roma per incontrare Conte? La risposta, secondo Il Foglio, risiederebbe nel fatto che il Fondatore desidera far sbollire gli animi dei pentastellati che hanno maldigerito il via libera del comico a Mario Draghi sulla riforma Cartabia. Sul punto, Conte, è stato chiaro: così ridisegnata, la riforma della prescrizione non è accettabile e non avrà il voto del “suo” MoVimento. In Parlamento sarà guerra, con i 5 Stelle che cercheranno di stravolgere il compromesso faticosamente raggiunto dal premier in Cdm. Conte, però, dal canto suo assicura di non avere intenzioni da sabotatore: far cadere il governo sulla giustizia non è nei suoi piani, dice. La prima incombenza da presidente M5s sarà quella di selezionare i vice: i ben informati, come riporta La Repubblica, danno in pole position la sindaca di Torino, Chiara Appendino, per uno dei due posti; il secondo dovrebbe andare a Vito Crimi, senza escludere un possibile sorpasso al fotofinish di Luigi Di Maio. Outsider? Patuanelli e Bonafede, due contiani di ferro.