La vicenda del Lago di Garda, in cui perse la vita la coppia di fidanzati formata da Umberto Garzarella e Greta Nedrotti è stata affrontata nel corso della nuova puntata di Lombardia Nera. Dopo gli iniziali dubbi sull’uomo alla guida del motoscafo al momento dell’incidente, dal carcere di Brescia dove è detenuto da alcuni giorni il turista tedesco ha ammesso: “C’ero io al timone”. Intanto nuovi video tratti dalle telecamere di una villa di fronte, immortalano il momento dell’impatto e quello che, almeno apparentemente smonterebbe la tesi della presunta sobrietà dei due tedeschi al momento della tragedia.
Dalle nuove immagini sarebbe emerso come i tedeschi avessero le luci abbaglianti accese, vietate in quanto impedirebbero di vedere la traiettoria del motoscafo, mentre si dirigono ad elevata velocità verso la piccola imbarcazione ferma nel lago con a bordo i due giovani. L’impatto sarebbe stato devastante e il motoscafo dopo aver travolto l’imbarcazione avrebbe proseguito senza neppure fermarsi. Umberto muore sul colpo, Greta forse poteva essere salvata.
INCIDENTE SUL GARDA: CHI ERA ALLA GUIDA? I DUBBI
Grazie alle nuove immagini al vaglio degli inquirenti che indagano sulla tragedia del Lago di Garda, è stato possibile procedere con il mandato di arresto a carico del tedesco che ha ammesso di essere stato alla guida del motoscafo al momento dell’incidente. Eppure, dalle immagini dei video si vedrebbe perfettamente il motoscafo mentre torna dopo l’incidente ma alla guida non ci sarebbe l’uomo finito in carcere bensì il secondo uomo che si trova ancora in Germania. Gli investigatori, intanto, asseriscono che ci sono ulteriori esami medici che dimostrerebbero che il tedesco fosse alticcio, oltre alle immagini dei video. Dubbi, al momento, anche sul fatto che non se ne siano realmente accorti al punto da spiegare di aver avuto la sensazione di aver preso un tronco. Affermazione smentita dal fatto che la coppia di fidanzati avesse messo la lucina per indicare la propria posizione, rispettando tutte le regole nautiche.