Sembrava tutto pronto per l’ufficialità della data per le Elezioni Comunali 2021, già rinviate dalla scorsa Primavera per l’emergenza Covid-19: si vota nel weekend 10-11 ottobre, con ballottaggi 24-25 ottobre. Sembrava tutto deciso ma il Partito Democratico ha sollevato il problema dei possibili nuovi contagi in ascesa in autunno per la variante Delta e così lancia la proposta di anticipare le Amministrative in settembre per evitare il voto nel pieno di una potenziale “quarta ondata”.
Secondo fonti del Corriere della Sera presso il Governo, anche il Viminale starebbe valutando cosa meglio fare: se andare al voto verso metà-fine settembre nei tanti capoluoghi interessati dalle Comunali (Milano, Roma, Napoli, Bologna, Torino, in pratica tutte le principali città d’Italia, in tutto 1.200 Comuni) o se rispettare quanto già stabilito, rendendo più agevole le tempistiche formali per presentazioni liste e campagna elettorale (che col voto a settembre andrebbero a spostarsi tutto nel mese di agosto). Mentre le voci si sono diffuse soprattutto ieri nei corridoi del Parlamento, netto è stata la bocciatura pronunciata dal leader della Lega Matteo Salvini, proprio al termine del vertice con il Premier Draghi (dove potrebbero averne anche parlato, ndr): «Fare le elezioni a settembre significa fare le liste a ferragosto, non scherziamo, si vota il 10 ottobre».
PARTITI DIVISI SULLA DATA DELLE ELEZIONI
Il Pd però insiste sul programmare in tempo le votazioni tenendo conto dell’emergenza pandemica: «Salvini come sempre non mi pare interessato alle valutazioni scientifiche. Bisogna essere rigorosi e in linea con le valutazioni sanitarie. Il ministro Lamorgese farà una scelta nell’interesse collettivo e che tutti dovranno accettare», attacca il responsabile Enti Locali dei Dem Francesco Boccia, a cui fa eco l’intervento di Federico Fornaro di LeU, «affidiamoci alla saggezza del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese». Per un “diretto interessato” come Beppe Sala, candidato alla seconda giunta consecutiva a Milano, il voto a settembre potrebbe essere una buona idea, «Può avere senso e credo che si possa valutare. Poi ovviamente decideranno loro. Io sono parte in causa e probabilmente non sono sereno nel giudizio rispetto alla mia corsa. Io lo dico da tanto tempo che sarebbe stato meglio votare in giugno o luglio piuttosto che così avanti». Per Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) la linea da mantenere è invece quella della Lega e di tutto il Controdesta, «È la paura che fa novanta dei sindaci di centrosinistra: o vogliono che non si vota o che non si faccia campagna elettorale. Questa storia della variante Delta è montata da loro». Per ora l’unico elemento certo riguarda il Decreto rinvio-Elezioni dello scorso 4 marzo, firmato dal Premier Draghi, in cui veniva sancito che le Amministrative sarebbero state collocate nell’arco temporale tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021, ma si attendono evoluzioni in merito.