SAMAN ABBAS, POCHE LE POSSIBILITÀ DI TROVARE LA GIOVANE PAKISTANA VIVA
Il giallo di Saman Abbas torna centrale nel corso della nuova puntata di “Le storie di Quarto Grado”, in onda nella prima serata di oggi. Chi indaga è certo ormai che ci siano poche sperante di trovare la giovane pakistana ancora viva, in quanto uccisa dai familiari, in particolare dallo zio, dopo aver rifiutato il matrimonio combinato con un cugino in Pakistan. Di contro, il fidanzato 21enne con il quale era intenzionata a sposarsi, invece, spera che possa ancora essere viva anche alla luce delle continue minacce da parte della famiglia della 18enne scomparsa nel nulla. La volontà dei genitori, invece, era quella di far credere che Saman fosse fuggita di sua volontà.
Intanto nei giorni scorsi le ricerche del corpo di Saman Abbas, proseguite per settimane senza sosta anche con l’ausilio di droni, georadar e delle unità cinofile tra cui i cani specializzati dalla Germania si sono interrotte. L’assenza di esiti positivi ha portato a ragionare per uno stop ma uno dei carabinieri impegnati nelle attività di ricerca ha commentato, come riferisce il Corriere della Sera: “Certo, siamo sicuri che il corpo di Saman sia seppellito lì, tra quelle serre. Le ricerche interrotte? Attendiamo un fatto che dia luogo a nuove evidenze investigative. Poi ripartiremo”.
SAMAN ABBAS, RICERCHE SOLO SOSPESE: PRESTO SARÀ SENTITO IL FIDANZATO
L’inchiesta sulla sparizione di Saman Abbas, avvenuta il 30 aprile scorso, vede la stretta collaborazione dell’Interpol ed è estesa ormai in tutta Europa, in particolare “in Francia e Spagna, dove potrebbero essersi rifugiati due dei ricercati per l’uccisione della ragazza, lo zio Danish Hasnain e il cugino Nomanulhaq Nomanulhaq”. A riferirlo, come spiega lo stesso quotidiano, è l’investigatore del gruppo di Reggio Emilia diretto da Cristiano Desideri e Stefano Bove. Per l’investigatore la sospensione delle ricerche dopo 67 giorni è stata inevitabile: “Non avremmo fatto altro che tornare a setacciare gli stessi luoghi già controllati. Un dispendio di risorse senza risultati”. Ma anche lui è certo che Saman sia seppellita proprio in quel territorio e respinge l’ipotesi che possa essere stata rapita e portata in Pakistan. Questa sembra essere la certezza del fidanzato, connazionale della 18enne, Saqib Ayub che sarà ascoltato in incidente probatorio il prossimo 23 luglio. Quella sarà anche l’occasione per riferire in procura le minacce ricevute dal padre di Saman dalla sua famiglia, come aveva riferito la stessa 18enne agli operatori della struttura d’accoglienza in cui, da novembre, era ospite in provincia di Bologna dopo essersi opposta al matrimonio combinato. E sempre per il medesimo motivo era stato ipotizzato il trasferimento della ragazza in un’altra parte d’Italia, “in un centro ancor più protetto e segreto”, come riferito dal presidente della cooperativa.