Già lo scorso giugno ci eravamo occupati della drammatica storia di Valentina Beoni, 29enne nata donna, divenuta trans a 21 anni dopo un breve percorso di approfondimento sulla sua disforia di genere, ma da poco “pentita” del cambio di sesso e convinta a tornare sui propri passi. Diceva in un colloquio con “La Verità”, «ero in prigione, che tragico errore […] Non accettavo la mia omosessualità, e quindi ho deciso di fare questo percorso». Intervenne anche a “Fuori dal coro” e la sua storia fece molto parlare visto anche il contesto storico-politico in cui ci si sta muovendo, con un Ddl Zan ancorato al Senato e con il suo relatore Alessandro Zan che spinge per l’approvazione anche per concedere «più facilmente sostegno e aiuto ai bambini che vogliono cambiare genere» (dixit durante diretta social con Fedez).
La stessa Valentina è tornata mercoledì sera in tv a “Zona Bianca”, protagonisti di un servizio mandato in onda dalla trasmissione di Giuseppe Brindisi, mentre in studio v’èra la trans forse più famosa d’Italia, ovvero Vladimir Luxuria (un tempo, Vladimiro Guadagno): collegato da casa anche Francesco Borgonovo che oggi su “La Verità” racconta lo scambio di battute avvenute in diretta tv, in aperta polemica con l’atteggiamento avuto dalla ex parlamentare di Rifondazione Comunista. Prima accusa l’altro ospite Ivan Scalfarotto (Italia Viva, critico nei confronti del Ddl Zan) di «non fare gli interessi della comunità Lgbt», poi si rivolge direttamente a Valentina Beoni dopo il racconto della sua esperienza passata.
LA (NON) LIBERTÀ DI ESSERE CONTRO IL PENSIERO UNICO
«Oggi capisco che bisogna pensarci bene prima di fare questa cosa», racconta la trans “pentita” nel servizio andato in onda mercoledì, «perché è un percorso da cui difficilmente si torna indietro; sopratutto perché certe cose ti rimangono». Ha mostrato la barba che potrà togliersi solo dopo alcuni fastidiosi e dolorosi interventi con il laser, così come la peluria sulle gambe. È qui però che Borgonovo si inalbera, nell’ascoltare il commento sarcastico lanciato da Vladimir Luxuria: «chiunque ha il diritto di tornare indietro dopo aver cambiato sesso», premette l’ex parlamentare, che poi però affonda il colpo «Mi sembra strano che questa persona che si chiama Valentina e adesso vuole essere donna si sia fatta intervistare con ancora la barba addosso, senza neanche essersi rasata. Se vuoi tornare donna come minimo ti radi. Prende una lametta e si fa la barba». Davanti alla sofferenza e al travaglio raccontato dalla ragazza in collegamento, il commento di Luxuria non va giù al cronista de “La Verità” (e non solo a lui): «con tono strafottente si permette di deridere l’aspetto di una giovane a cui hanno fatto cambiare sesso troppo presto. Sembra suggerire che ci sia qualcosa di poco equilibrato in Valentina, solo perché il suo cambia- mento non va nella direzione che Luxuria vorrebbe». Ognuno è libero di fare e dire tutto, ma alcuni – se dicono qualcosa “contro” il pensiero unico dominante e attuale – sono un po’ meno liberi degli altri…