Durante il processo sull’omicidio di Serena Mollicone, in corso presso la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino a distanza di venti anni dalla morte della 18enne di Arce assassinata il primo giugno 2001, ad intervenire in aula è stato l’allora fidanzato della vittima, Michele Fiorletti che ha reso delle dichiarazioni importantissime. Secondo l’uomo, Serena gli aveva riferito un dettaglio non indifferente sul figlio dell’allora comandante della stazione dei carabinieri di Arce: “Il figlio del maresciallo Mottola si fa le canne e spaccia, bell’esempio per Arce. Prima o poi lo vado a denunciare”, gli avrebbe detto. La giovane studentessa, dunque, era intenzionata a denunciare il figlio del maresciallo ed avrebbe comunicato il suo desiderio appena una settimana prima della sua scomparsa.
Un dettaglio importante, quello reso oggi dal testimone nell’aula del Tribunale di Cassino e che andrebbe a confermare una indiscrezione circolata spesso negli ultimi venti anni. Lo stesso teste, parlando della scomparsa della 18enne e delle prime ricerche – riferisce Repubblica.it – avrebbe riferito che spesso Serena gli aveva confidato quello che faceva il figlio del maresciallo Mottola, Marco.
OMICIDIO SERENA MOLLICONE, LE PAROLE DEL FIDANZATO IN AULA
Cinque gli imputati presenti in aula nell’ambito del processo sull’omicidio di Serena Mollicone: l’ex comandante della stazione di Arce, la moglie Anna Maria ed il figlio Marco Mottola; l’ex vice comandante Vincenzo Quatrale e l’appuntato Francesco Suprano. I primi quattro dovranno rispondere di concorso in omicidio (Quatrale anche di istigazione al suicidio in riferimento alla morte del brigadiere Santino Tuzi) mentre Suprano è accusato di favoreggiamento. A testimoniare nel corso del processo, anche un ex amico di Marco Mottola, attualmente carabiniere, che ha a sua volta sostenuto le stesse affermazioni. Attese nelle prossime udienze le dichiarazioni di altri testimoni. Intanto, quanto reso oggi da Michele Fiorletti erano già state rilasciate agli investigatori durante un interrogatorio. Oggi l’uomo ha ricostruito il giorno della scomparsa della 18enne, la fase delle ricerche e i dubbi che Serena aveva manifestato appena pochi giorni prima relativi al giro di droga in paese.