Dal Sud al Centrodestra, passando per il ddl Zan: Mara Carfagna a tutto tondo ai microfoni de Il Giornale. La titolare del Mezzogiorno ha esordito parlando dell’emendamento “salva fondi” per il Meridione, un lavoro portato avanti per due mesi dall’esponente di Forza Italia: «Se non facciamo crescere il Sud, non crescerà nessuno, neanche il Nord».
«In passato ogni Quota Sud è stata sistematicamente tradita», mentre ora lo Stato è pronto ad aiutare il Mezzogiorno nella spesa dei fondi: Mara Carfagna è soddisfatta del risultato raggiunto, ricordando con piacere l’appoggio della Lega a questa nuova impostazione. Così l’azzurra: «Voglio essere onesta, oggi, nel riconoscere che quella posizione ostile, nella partita del Pnrr, è stata rivista e superata».
MARA CARFAGNA TRA CENTRODESTRA E DDL ZAN
La svolta della Lega però riguarda anche l’Europa, con un sostanziale avvicinamento del Carroccio al Ppe. Ma per Mara Carfagna questa non è la condizione per procedere al progetto del partito unico messo in campo da Silvio Berlusconi. Per il ministro del Sud ci sono due «dati di realtà innegabili»: «Il primo è che Lega e FdI continuano a ripetere di non essere interessati: Matteo Salvini vorrebbe una federazione, a Giorgia Meloni è sufficiente un’alleanza. Il secondo dato è che, anche se Salvini e Meloni cambiassero improvvisamente idea, la loro collocazione in schieramenti euro-critici e euro-scettici costituirebbe un ovvio ostacolo». Mara Carfagna ha poi analizzato il dibattito sul ddl Zan, escludendo eventuali ripercussioni sul governo: «Se il Pd insisterà nel “tanto peggio tanto meglio”, portando la legge al voto senza modifiche, il testo cadrà alla prova del voto segreto. Questo disonore non se lo merita il Paese, non se lo meritano gli italiani e nemmeno il Parlamento, che è perfettamente in grado di approvare una ragionevole norma contro omofobia e transfobia».