Barbara Masini, senatrice di Forza Italia, è intervenuta in queste ore sulle colonne de “Il Corriere della Sera” in seguito all’intervento effettuato giovedì mattina nell’aula di Palazzo Madama, nel quale ha parlato della sua omosessualità: un coming out che aveva già fatto all’incirca dieci giorni prima in aula, “perché ho pensato di poter aiutare il dibattito sul Ddl Zan. Nella mia vita ho sempre vissuto la mia omosessualità alla luce del sole, ma senza farne troppa pubblicità. Ora spero che servirà ad aiutare qualcuno. Sono contenta di poter essere un modello. Ai miei tempi di modelli non ce n’erano. Per noi lesbiche nate negli anni Settanta c’era soltanto Lady Oscar”.
Sì, proprio il personaggio dei cartoni animati che vive le sue avventure nel periodo della Rivoluzione francese e della presa della Bastiglia (14 luglio 1789), si è rivelata estremamente utile alla senatrice per il suo percorso di crescita, anche se da piccola non aveva ancora ben compreso di essere omosessuale. “Avevo dei fidanzatini, ce l’avevano tutte e io imitavo – ha affermato –. Poi ho avuto un fidanzato vero, dai 18 ai 25 anni, con cui avevo anche pensato di mettere su famiglia”. Però, “c’era qualcosa che non mi tornava e mi sono innamorata di una donna. Così, sono scappata da tutti, anche da me stessa, e sono andata a vivere in Belgio per un anno”.
BARBARA MASINI: “CONVIVO CON PAMELA DA 12 ANNI”
Nel prosieguo dell’intervista concessa a “Il Corriere della Sera”, Barbara Masini ha raccontato di avere avuto il coraggio di affrontare il suo ormai ex fidanzato quando è tornata in Italia, dicendo anche la verità a sua madre, che lei descrive come “una donna eccezionale, anche bellissima. Però devo dire pure mio padre lo è, non lo nomino mai. Loro due, medici, hanno una mentalità apertissima, hanno sempre votato per i radicali“. In realtà, la senatrice non dovette nemmeno dire nulla a sua madre, in quanto se n’era già accorta da sola.
Oggi, Barbara Masini ha 47 anni e convive con la sua Pamela da dodici anni, venendo rispettata da tutti i colleghi di partito. Immancabile un riferimento al Ddl Zan, sul quale, secondo l’esponente di Forza Italia, “adesso è Letta che sbaglia. Noi siamo parlamentari, dobbiamo mediare, non stiamo giocando la finale degli Europei. Per avere una legge si può accettare anche di togliere qualche bandierina”. Quale, ad esempio? “Cancellerei l’articolo 1: sono solo definizioni che esistono già nella giurisprudenza e non deve essere certo Zan a spiegarcele. Toglierei il 4, non stravolge la legge. E sul 7 metterei dei limiti: nessuna educazione ai bambini delle elementari. Però, se la legge rimane così com’è, io la voto tutta la vita”.