Epilogo in negativo per i mercati azionari internazionali che, dopo aver registrato l’ennesimo record, si sono successivamente avviati a concludere la trascorsa ottava con un saldo inferiore alla parità: il principale benchmark MSCI World Usd rappresentativo dell’asset class equity capitola a -0,93% dopo aver toccato nuovi massimi (3.070,78 punti) a inizio settimana per poi vedere i propri corsi ripiegare in direzione dei minimi della precedente sessione weekly.
Come approfondito nel nostro ultimo outlook quanto riscontrato in queste recenti sedute ha rispecchiato la prospettata view ovvero: «Al momento, è plausibile assistere a un nuovo massimo con aggiornamento del record finora conseguito, ma, successivamente, non può essere esclusa una flessione dei prezzi con target inferiore a quota 3.014,48 punti. Qualora tutto ciò dovesse accadere, in occasione del paventato rialzo viene suggerita a tutti coloro che ne fossero ancora in possesso la liquidazione dell’intera posizione in equità».
Osservando la dinamica degli scambi, il sottostante da noi monitorato (rif. MSCI World USD) ha di fatto raggiunto e superato il target annuale a 3.066,56 punti per poi perdere forza fino a lambire la soglia da noi individuata (3.014,48) arrestandosi a 3.021,73 punti quale minimo weekly. L’attuale configurazione grafica impone prudenza nel brevissimo periodo poiché, avendo completato l’intero setup rialzista annuale, è plausibile ipotizzare una prima fase di alleggerimento sull’intero comporto azionario. Di fondamentale importanza la tenuta del recente supporto a quota 3.013,73 punti che, se violato, comprometterebbe il palinsesto algoritmico in chiave leading con inevitabili ripercussioni sui prezzi: la soglia dei 3.000 punti appare alquanto vulnerabile in caso di potenziale downside settimanale. Positivo, invece, il ritorno degli scambi oltre area 3.055,72 che se oltrepassata favorirebbe nuovi massimi di periodo.
Al saldo negativo settimanale della componente azionaria si contrappone quello positivo dell’asset class obbligazionaria: +0,19% il risultato conseguito dall’indice JPM GBI Gl. Usd con le proprie quotazioni ben al di sopra di 592,77 punti ovvero la soglia da noi individuata al fine di una possibile stabilizzazione.
Ora, per ambire alla quota psicologica dei 600 punti, il sottostante dovrà – nel brevissimo periodo – oltrepassare area 595,476 punti e successivamente gravitare in un trading range delimitato da quest’ultimo livello di prezzo (supporto) e la nuova resistenza a 599,731 punti. Di particolare interesse la tenuta di soglia 589,63 punti che, in caso di mancato contrasto a una possibile discesa, comprometterebbe l’intera struttura grafica con probabili implicazioni ribassiste fino al raggiungimento del primo obiettivo a 587,059 e nuovo target a 584,176 punti.
Come già approfondito, lo stretto legame tra l’andamento dell’indice JPM GBI Gl. Usd e il decennale Usa appare alquanto consolidato, pertanto, il monitoraggio di quest’ultimo, ci viene sicuramente in aiuto per una maggiore e approfondita analisi sull’intera asset class governativa. Le quotazioni del Treasury Usa vedono un primo ostacolo oltre area 134 punti: un’eventuale chiusura al di sopra di quest’ultima comporterebbe un ulteriore allungo fino a quota 134,922. Focalizzando l’attenzione sul solo palinsesto algoritmico, invece, alcune dinamiche sui principali leading indicators appaiono ancora in fase di assestamento (in ottica long) e, qualora tale scenario non fosse completato nel corso dell’attuale ottava, il tutto potrebbe favorire un setup negativo con target a 133,078 punti. A seguito di questa precarietà, un alleggerimento della componente bond (per chi fosse ancora investito) sembra auspicabile.
Anche per le materie prime si registra un frazionale saldo settimanale: +0,37% la performance weekly del CRB Index che, dopo aver oltrepassato la nostra soglia target (213,791) ha proseguito solo fino a quota 215,412 punti. Mancando area 216, i corsi hanno poi invertito la rotta, registrando un minimo a 211,654 per terminare a 212,5816 punti nell’ultima seduta. Il nostro posizionamento flat sull’indice viene ancora una volta confermato e solo una ritrovata forza oltre area 215,525 punti ci consentirà di poter analizzare eventuali sviluppi operativi. Particolare attenzione al ritorno degli scambi sotto 210,325: la chiusura del gap down di metà giugno (da 209,843 a 208,181 punti) rappresenterebbe il naturale completamento della figura ribassista di brevissimo termine.
Le anticipate debolezze su argento e alluminio hanno trovato conferma nelle precedenti giornate e l’attuale status si è modificato in neutrale rialzista: attendiamo ulteriori elementi al fine di un possibile posizionamento. Ottima performance, invece, per il nickel che sul finire di ottava ha oltrepassato quota 19.000 (massimo weekly). Nonostante il rally giornaliero (venerdì) la dinamica degli scambi non ci convince e prudenzialmente rimaniamo in attesa di una prima fase di consolidamento. Rimanendo sul paniere metal, il prezzo dell’oro potrebbe vivere un primo momento di debolezza con target inferiore ai 1.800 dollari: impostare una strategia short (entry price a 1.803) con obiettivo a 1.773 non appare un azzardo. Sul rame ci aspettiamo un significativo incremento di volatilità nel brevissimo termine con un conseguente movimento direzionale: le attuali quotazioni sono delimitate da un chiaro trading range circoscritto tra il supporto a 423,05 e la resistenza a 436,249. Qualora dovessimo assistere alla violazione di tali livelli i rispettivi traguardi coinciderebbero con 408,95 (step ribassista) e 442,95 (step rialzista). Nel basket energy viene riconfermata la nostra positiva view sul gas naturale.
Sul forex il principale cross Eur/Usd ha rinnovato la propria debolezza violando ancora una volta area 1,1780: il target mensile a 1,1714 potrebbe essere “finalmente” raggiunto con successivo rimbalzo verso quota 1,18. Sul rapporto Gbp/Usd si è potuto assistere alla temuta fase ribassista con il palesato epilogo inferiore a 1,3786: attraverso il minimo settimanale a 1,3758 il setup si è concluso e, al momento, si osserva la tenuta (apparentemente difficile) del supporto a 1,3753.
Il periodo estivo sembra entrare nel vivo con i suoi classici alleggerimenti stagionali. Manteniamo invariato il nostro outlook preferendo un sottopeso generalizzato sull’intero universo investibile: privilegiare la componente cash potrebbe rappresentare “il migliore investimento”.
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