La Premier League e in generale il calcio inglese sono sotto choc dopo la notizia di un calciatore 31enne che milita nel massimo campionato calcistico d’Inghilterra, fra le fila dell’Everton, arrestato con le gravi accuse di pedofilia. Si tratterebbe di un giocatore di 31 anni che sarebbe stato fermato dalle forze dell’ordine e poi rilasciato su cauzione, anche se il nome non è al momento trapelato, per ovvie ragioni. Il club di Liverpool ha spiegato di aver sospeso un giocatore per “indagini della polizia”, ed ha ha annunciato di voler “supportare le autorità con le loro indagini e non rilascerà ulteriori dichiarazioni in questo momento”.
Subito è scattata la caccia all’uomo per provare a capire di chi si tratta, e stando a quanto svelato da La Gazzetta dello Sport si tratterebbe di un calciatore sposato nonché facente parte della nazionale del proprio Paese. Inoltre l’Everton ha aggiunto che in passato era stato oggetto di trasferimenti milionari nel corso della sua carriera. Una serie di indizi che stando a quanto raccolto da Newsbeezer, ma notizia assolutamente infondata, non ufficiale, da cui noi ci discostiamo, si tratterebbe di Gylfi Sigurdsson.
CALCIATORE EVERTON ARRESTATO PER PEDOFILIA: GLI INDIZI PORTANO A…
Il calciatore è di proprietà del club inglese di cui sopra, è un classe ’89 (32 anni non ancora compiuti), è sposato dal 2019 ed è uno degli elementi simbolo della nazionale islandese. Tra l’altro, ad accrescere i sospetti verso lo stesso, il fatto che la moglie del giocatore, la modella Alexandra Ivasdottir, abbia bloccato tutti i suoi profili social, ma tale azione potrebbe non significare nulla o magari essere giunta dopo aver probabilmente ricevuto insulti e minacce al seguito della diffusione della notizia.
A questo punto si attendono ulteriori sviluppi nelle indagini, e una fonte interna della polizia di Manchester, che sta indagando sulla vicenda, ha spiegato che durante la perquisizione presso l’abitazione del giocatore “diversi oggetti sono stati sequestrati, e che l’uomo è stato interrogato in relazioni a reati molto gravi”.