I vescovi francesi hanno elaborato un documento contenente i Dieci Comandamenti per trascorrere un’estate cristiana. Esso è disponibile sul portale ufficiale della Chiesa cattolica di Francia e riporta il decalogo utile per vivere una vacanza “pia”, all’insegna della cristianità: “Durante le vacanze, siamo meno cristiani – si legge nel testo –, a volte non lo siamo affatto. Ci concediamo un tempo eccezionale, una festa senza Dio, domeniche senza Messa. Un turista ‘terra di nessuno’, al sicuro dagli angeli mentre flirta con i demoni. In breve, tutto è invertito: abbiamo messo Dio in vacanza”.
Ecco, allora, che per non perdere di vista la rotta da seguire, sono stati sviluppati dieci singoli punti: il primo riguarda “il tempo della carità”, nel quale bisogna porsi la domanda del “peso dell’amore” che le vacanze porteranno, rifuggendo gli egoismi mostruosi. Poi, si passa a “Dio in valigia”: “Portate con voi una piccola Bibbia o una piccola opera di teologia, oltre a Rosari e Croci”. L’importante è che sia un “viaggio nella Fede” (terzo comandamento), in quanto la Fede è il legame con Dio, presente nel cuore in ogni momento del viaggio.
DIECI COMANDAMENTI DELL’ESTATE: IL DOCUMENTO DEI VESCOVI FRANCESI
Il quarto dei Dieci Comandamenti elaborati dai vescovi francesi raccomanda una “fuga da luoghi senza Dio” e fa coppia con il quinto, “tempo per Dio solo”, secondo cui le vacanze sono come una lunga domenica, un prolungamento del riposo domenicale e quindi un’anticipazione del riposo eterno, in cui compiere azioni concrete. Vietato poi, “perdere la Messa” (punto 6), mentre è obbligatoria la contemplazione (7): senza contatto con la bellezza, si diventa rapidamente aridi. La bellezza nella natura, la bellezza nell’arte, la bellezza inesauribile negli esseri umani.
L’ottavo comandamento prevede il ruolo di testimoni di Fede: “Non ci limitiamo a rimanere cristiani, suscitiamo questo sentimento negli altri”. Molto importante è “servire” (9), in quanto Dio si è fatto uomo non per essere servito ma per servire: la strada verso Dio segue lo stesso percorso. Infine, ultimo punto, “gioire”: se le vacanze sono un’anticipazione del riposo eterno, questa domenica senza fine sarà gioiosa. Il cristiano si rallegra di tutto, perché la sua gioia è prima di tutto in Dio. Si rallegra anche delle vacanze degli altri quando lui stesso rimane al lavoro. La gioia è il frutto prezioso di una vacanza “riuscita” secondo Dio. Al suo ritorno, meglio delle foto orgogliose delle sue imprese turistiche, consegnerà la testimonianza di un cuore più gioioso per aver incontrato Dio in vacanza.