Antonello Venditti, celebre e apprezzato cantautore italiano, sarà uno dei protagonisti della nuova puntata di Techetechetè su Rai 1. Una serata dedicata alle canzoni con nomi di donna, come la sua Sara. Recentemente ha rilasciato un’intervista a La Stampa ed è qui che ha ammesso che la sua adolescenza non è stata affatto semplice: “Cantare è un modo per esprimere me stesso e la mia diversità. Non so far altro che parlare di me. – ha ammesso l’artista, per poi aggiungere – La musica per me è una compagna di vita da sempre. Sono stato un adolescente molto solo, bullizzato fino a 16 anni. Ero talmente complesso e complessato che ho rischiato il suicidio molte volte.” In questo modo nascevano i brani oggi immortali: “Le canzoni sono nate da quel dolore, anche se a volte, prendi “Marta”, mi nascondevo dietro a un altro nome”.
Antonello Venditti: “C’è bisogno di amici, si una società che si interessi a te”
Proprio in ricordo di quanto vissuto negli anni della gioventù, oggi Antonello Venditti si dice più che favorevole al Ddl Zan: “Non ho bisogno di sottoscrivere il decreto Zan: ce l’ho dentro. – ha ammesso il cantante, ex marito di Simona Izzo – Nel mio profondo sono un anarchico, per me conta il mio diritto naturale, la mia coscienza. Non ho bisogno di regole. Ma mi rendo conto che in questi tempi confusi c’è bisogno di atti formali che ribadiscano la civiltà. Mi sembra così normale che mi pare assurdo doverlo scrivere in una legge”. Ma come si fa a superare un periodo così difficile come quello da lui vissuto negli anni della gioventù? “Devi essere molto forte dentro, credere in te stesso e credere in quello che sei. – ha raccontato Venditti – Ecco perché c’è bisogno di amici, di una società che si interessi di te anche se sei piccolo. Ci vorrebbe un amico, sempre”.