«La Meloni ha usato parole molto dure contro il green pass e contro l’obbligo vaccinale, non ce l’ha col vaccino e con la campagna ma col fatto che un governo possa mettere l’obbligo vaccinale o possa obbligare qualcuno ad avere il green pass per entrare al ristorante. Mentre curiosamente per entrare su un autobus o su una metropolitana non serve alcun green pass, luoghi molto più pericolosi»: questa l’analisi di Guido Crosetto sul dibattito in corso sul green pass.
Intervenuto a Stasera Italia news, l’imprenditore e volto di spicco di FdI ha acceso i riflettori su un dettaglio: «Secondo me Giorgia Meloni non vuole farsi portavoce delle proteste dei no vax, ma vuole difendere il diritto di chiunque di essere libero di decidere sulla propria salute. Se invece lo Stato vuole obbligare tutti a fare il vaccino, non faccia firmare quel foglio prima di ricevere il vaccino: c’è una contraddizione totale sull’assunzione di responsabilità individuale che si chiede al cittadino affiancata a un obbligo che si vuole mettere».
GUIDO CROSETTO: “STATO SI DEVE ASSUMERE RESPONSABILITÀ”
Guido Crosetto ha articolato il suo pensiero poco dopo: «Andiamo dai 2,5 milioni di over 60 che mancano alla vaccinazione e diamo una logica, facciamo una discussione seria se vogliamo abolire l’articolo 32 della Costituzione. Da vaccinato dico che lo Stato si deve assumere le sue responsabilità: vaccinare una persona che non vuole, obbligandola in qualche modo, e facendogli assumere la responsabilità delle eventuali conseguenze lo trovo surreale e illogico. Affrontando questi temi, i cittadini assumono più consapevolezza e più fiducia nei confronti di chi li rappresenta». Guido Crosetto ha poi messo in risalto “l’inutilità” del certificato verde rispetto alla necessità di sottoporsi ai tamponi: «Uno dei temi che mi colpisce del green pass è che non elimina alcuna necessità di tamponarsi. Io sono vaccinato da due mesi e se fossi venuto in studio avrei dovuto portare il tampone. Perché io posso contagiarmi e posso contagiare. C’è una complicazione surreale».