E’ una storia terribile di violenza, quella che arriva da Taranto, dove otto autisti dell’azienda di trasporto pubblico locale, l’Amat, sono stati indagati per violenza sessuale aggravata ai danni di una ragazza ventenne disabile. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e riportato dall’Agenzia di stampa Ansa, gli indagati parcheggiavano gli autobus in luoghi isolati, bloccavano le porte e poi abusavano della ragazza disabile. I soggetti finiti al centro dell’indagine avrebbero tra i 40 ed i 62 anni ed il gip di Taranto ha imposto nei loro confronti il divieto di avvicinamento alla ragazza, affetta da evidente disagio psichico ed al suo fidanzato che nel giugno dello scorso anno l’ha convinta a denunciare le violenze subite.
La procura aveva richiesto gli arresti domiciliari ma sono stati respinti. Gli 8 indagati dovranno ora rispondere di violenza sessuale con le aggravanti di aver agito su persona sottoposta a limitazioni della libertà personale e per aver commesso il fatto nella veste di incaricato di pubblico servizio. Secondo quanto riferisce Adnkronos, la vittima, a soli 14 anni fu violentata sessualmente da un vicino di casa poi condannato in via definitiva.
RAGAZZA DISABILE ABUSATA PER 2 ANNI SU BUS DI LINEA DA 8 AUTISTI
I fatti con protagonista la ragazza disabile risalirebbero al periodo tra l’ottobre 2018 e l’aprile 2020. Secondo quanto ricostruito dal giudice, le violenze sarebbero avvenute sui bus in luoghi isolati, sotto a un cavalcavia vicino al capolinea al porto mercantile o nei pressi delle portinerie dell’Ilva. Gli autisti avrebbero approfittato in ogni occasione della “estrema vulnerabilità” della giovane vittima. In alcuni casi si sarebbero limitati a semplici palpeggiamenti, in altri in veri e propri rapporti sessuali completi. Per due anni, dunque, avrebbero trasformato la ragazza con un lieve ma evidente disagio psichico nel loro giocattolo sessuale. Secondo quanto riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, la vicenda è stata descritta nei minimi dettagli nelle oltre 100 pagine dell’ordinanza firmata dal giudice in cui sono contenute le “condotte violente e minacciose” degli 8 autisti che la vittima avrebbe riferito agli investigatori ed a due psicologhe. Gli uomini restavano soli con la loro vittima sui bus approfittando della “fragilità ben nota agli indagati, che non hanno esitato a piegare a strumento di soddisfazione e godimento per le loro voglie sessuali”.