Luigi Marattin ospite a Coffee Break analizza il fenomeno delle piazze No Green Pass e No Vax: “Se è giusto fargli pagare le cure se si ammalano? Io credo nel servizio sanitario universale per tutti, la considero una provocazione. Altra cosa è dire che se uno non vuole vaccinarsi non deve mettere in atto comportamenti che possano ledere la libertà altrui o mettere in pericolo la salute altrui: ecco perché sono completamente favorevole al Green Pass“. Il parlamentare di Italia Viva dà poi sfogo ad una riflessione ad alta voce: “Io dopo aver visto l’aggressione di quel giornalista di Fanpage nel corteo di Firenze ho fatto un po’ di riflessioni su come mai siamo finiti in una situazione del genere. Va detto che non è che ti inietti il vaccino e diventi un super-uomo e che il rischio zero non esiste, ma 92 o 96% di protezione è molto meglio di zero“. Secondo Marattin, dunque, “premesso che sono contro gli integralismi di tutti i tipi, io mi chiedo se nella nostra storia repubblicana abbiamo mai avuto così tante persone che scendono in piazza con quei toni, con quelle frasi, con quei comportamenti. C’è gente che faceva vedere la foto dell’ago che ci iniettano nel vaccino. C’è gente che pensa che ci iniettano un microchip per controllarci. C’è gente che pensa che il Covid non esista. Ma come siamo arrivati a questo punto?“.
Marattin: “Come siamo arrivati a questo punto?”
Il politico molto vicino a Matteo Renzi prosegue nel suo ragionamento: “Voglio separare il grano dall’olio, ci sono delle persone che vogliono essere informate, sui vaccini ai bambini bisogna ragionare, ma voi avete visto quello cheì in piazza?“. Sul fatto che anche l’assenza di chiarezza nella comunicazione, il parlamentare di Italia Viva ammette: “Non c’è dubbio, ma non usiamolo come alibi. Che si siano fatti troppi avanti indietro sul vaccino non c’è dubbio, ma io penso ci sia sotto qualcosa di peggiore: da qualche tempo a questa parte noi abbiamo un pezzo di società che la prima cosa che gli passa davanti come establishment gli va contro. All’inizio è stato l’Euro. C’è stato un periodo di 10 anni fa, adesso sono un po’ passati di moda ma mica tanto, in cui la gente riempiva i teatri dicendo che il debito pubblico non esiste, è un’invenzione della società, e questo coincideva se ci pensate con il periodo della crisi dei debiti sovrani. Adesso c’è la pandemia, l’establishment dice ‘vaccini’ e allora ‘io sono contro i vaccini’. Cioè sta succedendo qualcosa che io non sono sicuro ci fosse anche prima, chiedo ai più anziani di me, io non credo che le contestazioni degli anni Sessanta e degli anni Settanta fossero mosse esattamente da questa stessa roba qua. Credo che sia un fenomeno molto più preoccupante e dovuto – fatemi dire anche ‘il re è nudo’ – alla diffusione dell’ignoranza della nostra società. Voi avete visto i test Invalsi: dicono che in alcune zone d’Italia il 70% dei ragazzi non raggiunge le competenze minime in italiano. Ci fermiamo a ripetere questa frase? E poi chiediamoci se non parta tutto da qui!“.