I pazienti ad alto rischio che contraggono il coronavirus possono contare su un farmaco importante, il sotrovimab. Si tratta di un anticorpo monoclonale sperimentale a dose singola per il trattamento di adulti e adolescenti (devono avere almeno 12 anni e un peso di almeno 40 kg) con Covid che non richiedono il supporto di ossigeno e sono a rischio di progredire verso forme gravi della malattia. A tal proposito ci sono novità importanti, perché la Commissione europea ha raggiunto un accordo per consentire agli Stati membri dell’Ue partecipanti l’accesso a questo farmaco. Si tratta di un accordo di appalto congiunto firmato dalla multinazionale britannica GlaxoSmithKline (Gsk) e dalla americana Vir Biotechnology. Come rivelato dal Senior Vice President Europe, George Katzourakis, l’intesa prevede la fornitura fino a 220mila dosi di sotrovimab, una delle cinque nuove cure Covid.
«Rimane un urgente bisogno di opzioni di trattamento per aiutare coloro che si ammalano a evitare potenzialmente il ricovero in ospedale o la morte», ha sottolineato. Del resto, il panorama della pandemia Covid continua ad evolversi e quindi ci sono nuove sfide da affrontare, come la variante Delta che si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo.
CON SOTROVIMAB RIDUZIONE 79% RICOVERI
L’intesa tra GlaxoSmithKline, Vir Biotechnology e Commissione Ue, secondo l’amministratore delegato di Vir George Scangos, riconosce che «i trattamenti con anticorpi monoclonali per coloro che vengono infettati sono essenziali e siamo lieti che gli operatori sanitari europei e i loro pazienti abbiano ora accesso a sotrovimab». Peraltro, questo anticorpo monoclonale è stato progettato per mantenere l’attività contro l’evoluzione di coronavirus e ha dimostrato in vitro la sua capacità di mantenere l’attività contro le varianti circolanti di preoccupazione e interesse, tra cui Delta e Lambda. Il vantaggio di questo accordo è che gli Stati membri dell’Ue possono acquistare rapidamente sotrovimab, che ha già ottenuto l’autorizzazione all’uso di emergenza dall’Fda. Inoltre, è stato approvato per l’uso di emergenza anche in Bahrain, Kuwait, Qatar, Singapore ed Emirati Arabi Uniti. Dai risultati dello studio di fase 3 Comet-Ice è emerso che ha portato ad una riduzione del 79% dei ricoveri per più di 24 ore o del decesso per qualsiasi causa dal giorno 29 rispetto al placebo. Dati in vitro aggiornati dimostrano che mantiene l’attività anche contro le varianti in circolazione, anche le più recenti.