Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi oggi sotto la presidenza di Nicola Bedin, ha approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021 (sottoposta a revisione contabile limitata).
Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, ha commentato:
“I risultati del primo semestre confermano la solidità del nostro core business, che continua a crescere a beneficio della sicurezza degli approvvigionamenti e della transizione energetica nei territori in cui operiamo. In particolare, nei primi sei mesi dell’anno abbiamo aumentato di oltre il 20% gli investimenti in Italia per ammodernare la nostra rete, ridurre le emissioni per raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica al 2040 e diventare l’operatore tecnologicamente più avanzato al mondo del settore.
I dati del semestre beneficiano anche del positivo andamento delle nostre partecipazioni, della forte crescita delle attività nell’efficienza energetica e della riduzione degli oneri finanziari. Proseguono i nostri progetti per favorire lo sviluppo di gas rinnovabili come idrogeno e biometano e il loro utilizzo nelle infrastrutture esistenti, oltre alle iniziative nella finanza sostenibile, con l’emissione di bond legati alla transizione energetica per oltre 1,2 miliardi di euro solo nel primo semestre”.
Ricavi totali
I ricavi totali ammontano a 1.527 milioni di euro, in aumento di 181 milioni di euro (+13,4%) rispetto al primo semestre 2020, per effetto della crescita dei ricavi regolati e di quelli dei nuovi business della transizione energetica. Sull’aumento dei ricavi ha altresì inciso il rilascio di poste patrimoniali pregresse (+17 milioni di euro).
I ricavi regolati ammontano a 1.358 milioni di euro, in aumento di 85 milioni di euro (+6,7%). Al netto dei corrispettivi variabili a copertura degli energy costs (73 milioni di euro; +43 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020), i ricavi regolati ammontano a 1.285 milioni di euro, in aumento di 42 milioni di euro (+3,4%), principalmente per effetto dell’incremento della base RAB del trasporto (+21 milioni di euro, incluso l’effetto dei minori incentivi “input based”) e dei maggiori volumi di gas trasportato (+9 milioni di euro) a seguito della graduale ripresa delle attività produttive, oltre che di un clima più rigido registrato nei mesi di aprile e maggio.
I ricavi dei nuovi business ammontano a 157 milioni di euro, in aumento di 96 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, per effetto del positivo contributo delle attività nell’efficienza energetica (+100 milioni di euro), in particolare per il forte sviluppo delle attività in ambito residenziale e l’apporto di Mieci ed Evolve, società entrate nel perimetro di consolidamento a fine 2020. Il risultato è stato in parte controbilanciato da una riduzione del contributo di Snam Global Solutions rispetto allo stesso periodo del 2020, caratterizzato da una maggiore concentrazione di progetti.
Margine operativo lordo adjusted (EBITDA adjusted)
Il margine operativo lordo adjusted del primo semestre 2021 ammonta a 1.163 milioni di euro, in aumento di 56 milioni di euro (+5,1%) rispetto al corrispondente valore del primo semestre 2020, per la positiva performance del core business (+51 milioni di euro; +4,6%) per effetto dei maggiori ricavi regolati, del proseguimento del Piano Efficienze, dell’utilizzo di fondi accantonati in esercizi precedenti per controversie giunte a conclusione e, infine, di una distribuzione dei costi operativi maggiormente concentrata sul secondo semestre dell’anno. Il margine operativo lordo dei nuovi business registra un aumento (+5 milioni di euro) per effetto del positivo contributo delle attività di efficienza energetica, in parte controbilanciato da una più lenta crescita del business biometano e dai continui investimenti per lo sviluppo delle attività nell’idrogeno e nella mobilità sostenibile.
Utile operativo adjusted (EBIT adjusted)
L’utile operativo adjusted del primo semestre 2021 ammonta a 762 milioni di euro, in aumento di 29 milioni di euro (+4,0%) rispetto al corrispondente valore del primo semestre 2020, a seguito dei maggiori ammortamenti e svalutazioni (-27 milioni di euro, pari al 7,2%) per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset.
Oneri finanziari netti
Gli oneri finanziari netti ammontano a 50 milioni di euro, in riduzione di 17 milioni di euro (-25,4%) rispetto al primo semestre 2020 per i benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione della struttura finanziaria tra cui l’operazione di liability management di fine 2020, e dalla gestione di tesoreria, in parte assorbiti da un maggior indebitamento netto medio di periodo. Sulla riduzione degli oneri finanziari netti hanno, altresì, inciso i maggiori proventi finanziari relativi a interessi attivi sul credito finanziario a lungo termine a favore della partecipata OLT.
Proventi netti da partecipazioni
I proventi netti da partecipazioni ammontano a 139 milioni di euro, in aumento di 29 milioni di euro (+26,4%) rispetto al primo semestre 2020, per effetto principalmente del positivo contributo delle partecipate estere, in particolare TAP (+33 milioni di euro), in esercizio a partire dal 15 novembre 2020, e ADNOC Gas Pipelines (+13 milioni di euro), entrata nel perimetro del Gruppo dal luglio 2020, nonché di Industrie De Nora (+7 milioni di euro), operazione completata nel mese di gennaio 2021. Tali effetti sono stati in parte compensati dal minor contributo di TAG (-10 milioni di euro), che ha beneficiato nel primo semestre 2020 di componenti non ricorrenti, e DESFA (-10 milioni di euro), a seguito principalmente dell’attesa riduzione del WACC, che passa dal 7,84% al 7,52%.
Utile netto adjusted
L’utile netto adjusted di gruppo nel primo semestre 2021 ammonta a 635 milioni di euro, in aumento di 57 milioni (+9,9%) rispetto al corrispondente valore conseguito nel primo semestre 2020 (578 milioni di euro). Il maggior utile prima delle imposte (+75 milioni di euro, pari al 9,7%) è stato in parte assorbito dalle maggiori imposte sul reddito (16 milioni di euro, pari all’8,1%, al netto degli special item rappresentati principalmente dagli effetti del riallineamento fiscale ex Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104).
Investimenti tecnici
Gli investimenti tecnici del primo semestre 2021 ammontano a 566 milioni di euro, in aumento di 109 milioni di euro (+23,9%), a fronte di un primo semestre 2020 rallentato dalla pandemia da COVID-19. Gli investimenti si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (458 milioni di euro; 388 milioni di euro nel primo semestre 2020) e stoccaggio di gas naturale (68 milioni di euro; 43 milioni di euro nel primo semestre 2020). Nonostante il perdurare dell’incertezza circa l’evoluzione della pandemia, con riferimento al core business regolato, si conferma il livello del piano investimenti annunciato per il 2021.
Cash Flow
Il positivo flusso di cassa netto da attività operativa (566 milioni di euro) ha risentito del temporaneo assorbimento di cassa generato dall’attività di bilanciamento gas per effetto dei maggiori acquisti di gas effettuati nei mesi di aprile e maggio a seguito delle temperature più rigide registrate nel periodo. Tale flusso di cassa ha consentito di finanziare parte degli investimenti tecnici di periodo (al netto dei debiti per investimenti), pari a 594 milioni di euro. Dopo gli esborsi connessi all’acquisto di partecipazioni e i rimborsi relativi al credito finanziario verso la partecipata OLT, il Free cash flow risulta negativo per 467 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, al netto delle variazioni non monetarie e dopo il pagamento agli azionisti del dividendo 2020 (795 milioni di euro), si è attestato a 14.148 milioni di euro, registrando un aumento di 1.256 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020.
Evoluzione prevedibile della gestione
Le aspettative sulla gestione della pandemia da COVID-19 in Italia confermano il progressivo allentamento delle misure restrittive connesso all’accelerazione della campagna vaccinale contro il virus, seppure accompagnato dalla crescente preoccupazione per la diffusione delle varianti, che potrebbe concretizzarsi in ulteriori rallentamenti del processo di normalizzazione del contesto economico nazionale e internazionale.
Continua l’attenzione di Snam verso misure atte a garantire la sicurezza nelle sale di controllo, negli impianti e nelle sedi territoriali con l’obiettivo di garantire la normale operatività e la sicurezza energetica del Paese.
Ad oggi la società non è in grado di determinare con esattezza gli impatti derivanti dal COVID-19 sui target a fine 2021 e degli anni successivi; tuttavia, sulla base delle informazioni oggi disponibili, si prevede un impatto complessivamente limitato rispetto agli obiettivi 2021 e si conferma la guidance sull’utile netto di 1.170 milioni di euro, che include il contributo della partecipazione in De Nora. Eventuali ulteriori impatti futuri sulla performance economico/finanziaria e sulla situazione patrimoniale del Gruppo, nonché sui piani di sviluppo dei business, saranno valutati alla luce dell’evoluzione e della durata della pandemia sia in Italia sia all’estero. Medesime considerazioni valgono con riferimento alle eventuali ricadute sulle iniziative di sviluppo nonché su fornitori o clienti, così come sulle attività che il Gruppo Snam detiene all’estero.
Le stime più recenti sull’evoluzione della domanda di gas naturale in Italia per l’anno in corso prevedono una crescita rispetto all’anno precedente, in particolare per effetto della ripresa della produzione industriale e delle temperature più rigide registrate nella prima parte dell’anno.
Con particolare riferimento al core business, si conferma il livello di investimenti annunciato a piano.
Nell’attuale scenario, la società prosegue nell’esecuzione del programma di efficienza, che ha già consentito risparmi pari a 65 milioni di euro rispetto alla base costi del 2016.
L’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi cinque anni ha portato a una riduzione del costo medio del debito lordo dal 2,4% del 2016 a un valore atteso medio dell’1,2% lungo l’orizzonte di piano (2020-2024), per effetto delle azioni compiute per cristallizzare il più possibile le attuali favorevoli condizioni di mercato e il miglioramento dello scenario di tassi e credit spread rispetto al piano precedente. Possibili ulteriori risparmi potrebbero derivare da ottimizzazioni di tesoreria, nonché dall’ulteriore diversificazione delle fonti anche attraverso il maggiore ricorso a strumenti di finanza sostenibile.