Enrico Brignano protagonista ne il meglio di Domenica In. Lunga chiacchierata con Mara Venier, tra presente passato e futuro. “Mia madre ha avuto il covid, io pure. Ma siamo stati fortunati perché completamente asintomatici”. Enrico Brignano parla anche di suo padre: “Ripenso alla cinta, la ciabatta… lui sintetizzava: si faceva capire. Da quei suoni capivamo che la sua misura era colma”, spiega tra il serio e il faceto. Poi racconta del suo sogno nel cassetto: “Da giovane volevo il posto fisso, una brava ragazza e mettere la testa a posto. Quando poi dissi che volevo fare l’attore, mio padre non capiva fino in fondo”. Su Gigi Proietti: “Ho fatto il laboratorio di Proietti, dopo il diploma e il servizio militare. Devo molto a Proietti, per me è come un secondo padre. Non ci siamo frequentati tanto nell’ultimo anno, ma il mio incontro con lui nel 1988 fu un grande momento della mia vita”. Viene quindi riproposta la toccante lettera e scritta da Brignano, che si commuove. “C’è una cosa che mi serve per non piangere. Quando morì mio padre, Gigi mi volle salutare e mi disse: per alleviare il dolore devi ringraziarlo. L’unico modo è pensare che abbia fatto il suo passaggio nella terra, mi disse. E così faccio adesso: tingrazio Dio per aver conosciuto Gigi Proietti”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Le emozioni di Enrico Brignano a Domenica In
Enrico Brignano è stato ospite a Domenica in lo scorso 11 aprile per un’intervista con Mara Venier in cui si è raccontato a trecentosessanta gradi, passando dal rapporto con la sua famiglia a quello importantissimo con Gigi Proietti, che ha voluto omaggiare con un ricordo pubblico. Il primo pensiero va allo zio Domenico, fratello di sua madre: “Quando è venuto a mancare papà, è stato il mio altro padre. In tempi non sospetti, è andato via per una broncopolmonite. Ricordo quel giorno con grande fatica”. Enrico si apre come forse mai prima d’ora: siamo abituati a vederlo sempre allegro e – da buon comico – con la battuta pronta, ma quando parla dei suoi affetti più cari si fa inaspettatamente serio. Soprattutto nel momento in cui accenna a suo padre: “Lui sapeva che sarebbe stato meglio avere un figlio felice nel fare qualcosa che gli piaceva piuttosto che un figlio infelice”, dice, esprimendo la sua gratitudine al suo ‘vecchio’ che gli ha permesso di fare quello che voleva. “Quando ho detto a mio padre: ‘Vorrei continuare con l’università e fare l’attore’, lui non capiva bene. Ma mi fecero andare, dopo il diploma e il servizio militare. E così ho fatto il laboratorio di Proietti”.
Le parole di Enrico Brignano su Gigi Proietti
A questo proposito, Enrico Brignano si sofferma sul periodo trascorso in accademia insieme a quello che lui – e non solo lui – considera un ‘maestro’. “È stato un grande e lo sarà sempre, è stato un secondo padre anche se negli ultimi anni non ci siamo frequentati tanto. Quell’incontro, avvenuto nel 1988, è stato fatale”. Ancora di più di un maestro, insomma: quasi un ‘papà’ per Enrico. “Quando morì mio padre, Gigi mi volle salutare e ci incontrammo. Mi disse: ‘Per alleviare il dolore, l’unica cosa che devi fare è ringraziarlo, pensare che il suo passaggio sulla terra l’abbia fatto e tu sei frutto del suo percorso’. Adesso riprendo a prestito quello che mi aveva detto e ringrazio per aver conosciuto Gigi Proietti”.
Enrico Brignano padre per la seconda volta
A proposito di paternità, tutti sanno che è appena nato Niccolò, il secondogenito di Enrico Brignano e Flora Canto, anche lei volto noto del mondo della televisione. Nel corso del suo intervento, Mara Venier ha proposto anche un collegamento con quest’ultima. Ad aprile Flora era ancora in dolce attesa, mentre è da pochi giorni che Niccolò è finalmente venuto alla luce. Per Brignano è stata una gioia immensa: Niccolò è il suo secondo bambino dopo Martina, nata nel 2017 sempre dalla sua relazione con la Canto.