«Nel prossimo question time in commissione Finanze alla Camera, la Lega chiederà al Governo chiarimenti sulla vicenda Mps»: spiegano così in una nota pubblica il senatore Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega, e il deputato Giulio Centemero, capogruppo in Commissione finanze. Il nuovo terreno di scontro interno al Governo Draghi è l’accordo ancora in itinere tra Unicredit e il Ministero di Economia e Finanze sull’acquisizione del Monte dei Paschi di Siena: il Centrodestra accusa il Pd di conflitto d’interessi (sia per il passato del Mps che per l’attuale presidenza Unicredit in mano all’ex Ministro Dem Padoan, eletto tra l’altro nel seggio di Siena), mentre dal Partito Democratico si teme possibili ripercussioni per la candidatura di Enrico Letta alle Suppletive di Siena del prossimo autunno, qualora arrivassero potenziali esuberi e licenziamenti come conseguenza dell’acquisizione tra le due banche.
«La nostra richiesta», spiegano ancora i due deputati leghisti, «verte su un punto specifico della vicenda: la quantificazione dei costi diretti e indiretti derivanti per l’erario dalla proposta di negoziazione discussa sui media». Alla richiesta avanzata da Bagnai e Centemero, si affianca quella di audire in aula il Ministro dell’Economia Daniele Franco sul contesto generale della trattativa. In particolare, «desta perplessità il fatto che un negoziato di questa importanza e soggetto a scadenze temporali così ravvicinate venga affrontato senza voler considerare ipotesi alternative, inclusa la soluzione ‘stand alone’, dai costi immediati più contenuti e che potrebbe preludere alla creazione di un terzo polo bancario dedicato al credito alle PMI e al territorio».
MPS-UNICREDIT, IL MONITO DI SALVINI
La mancanza di un ‘piano B‘ da parte del Tesoro, concludono i parlamentari Centemero e Bagnai della Lega, «schiaccia l’esito della trattativa su un ‘piano A‘ i cui costi in termini finanziari e sistemici sono tutti da determinare». Mentre le discussioni interne al Parlamento proseguono sul caos Mps, intervistato da Sky Tg24 ha parlato anche il leader della Lega Matteo Salvini inquadrando il nodo politico della vicenda Monte dei Paschi. «Siamo contrari alla svendita del Monte dei Paschi, in un momento economicamente difficile come questo, a una banca come Unicredit. I costi sarebbero tutti a carico dei cittadini italiani e i guadagni tutti a beneficio di un privato, con circa sette mila licenziamenti»: per l’ex Ministro degli Interni, Mps è un «disastro targato Pd». E così Salvini lancia un nuovo monito agli alleati/rivali di Governo in casa Dem, specie al Segretario Letta che in quel seggio si candida per le Suppletive, «Sta riuscendo a far saltare per aria la banca più antica del mondo, nata nel 1472, sopravvissuta a due guerre mondiali ma non alla mala gestione della sinistra. Per andare verso la privatizzazione occorrono tempi necessari, senza che lo Stato ci metta altri miliardi, tutelando i posti di lavoro e gli sportelli soprattutto a Siena e in Toscana».