Crede fortemente nel ritorno a scuola in presenza il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, e lo ha ribadito anche quest’oggi. L’esponente dell’esecutivo era presente a Bologna per la cerimonia presso il Comune di Palazzo d’Accursio, per le celebrazioni del 41esimo anniversario della strage del 2 agosto 1980 che provocò 85 vittime e più di 200 feriti, e a margine di questa importante ricorrenza ha ribadito ai giornalisti che l’hanno incalzato in vista del nuovo anno scolastico: “É tutto in presenza”. Non è la prima volta che il titolare del Miur rassicura circa la ‘mancata Dad‘ a partire dal prossimo mese, e anche oggi l’ha ripetuto, conscio che nel giro dei prossimi 30/40 giorni che ci separano dal via, si risolveranno alcune criticità, a cominciare dalla copertura vaccinale degli insegnanti.
Al momento è pari all’85%, e se si dovesse arrivare nel giro di un mese al 90, a quel punto non servirà più introdurre l’obbligo come qualcuno in seno al governo starebbe pensando di fare. I dubbi comunque restano, a cominciare dai contagi che stanno aumentando in queste ultime settimane, e che non si sa a quanto possano arrivare a settembre: magari la curva sarà già in decrescita, o al contrario, continuerà a salire.
BIANCHI: “SCUOLA TUTTA IN PRESENZA A SETTEMBRE”. IL NODO TRASPORTI E IL CDM DEL 4 AGOSTO
Altro nodo cruciale sono i trasporti, per cui al momento tutto tace, così come eventuali sistemi di condizionamento dell’aria delle aule. La giornata cruciale sarà quella di giovedì, 4 agosto, quando si terrà il consiglio dei ministri in cui si affronterà appunto il piano scuola e in cui si stilerà il protocollo in vista della ripresa del nuovo anno scolastico.
“La memoria è la base della democrazia – ha detto ancora il ministro Bianchi, commentando la strage di 41 anni fa – noi stiamo ribadendo il senso profondo della democrazia. Questo è un governo che assolutamente vuole ribadire: la giustizia è legalità e quindi siamo qui. Io sono qui per ribadire che la scuola è legalità”.