Ci svegliamo con ila bellissima medaglia d’oro di Ruggero Tita e Caterina Banti nella vela alle Olimpiadi di Tokyo 2020! La coppia azzurra infatti solo pochi istanti fa ha dominato la medal race per la classe mista Nacra 17 e dunque portano il tricolore sul primo gradino del podio olimpico dopo ben 21 anni di digiuno e 13 di assenza dal podio a cinque cerchi. Per il duo azzurro davvero una prova magnifica, che regala il quinto oro all’Italia in questa magnifica edizione dei giochi olimpici, così ricca di soddisfazione per tutti noi appassionati. E mentre dunque è gran festa italiana a Tokyo, andiamo a conoscere meglio chi sono Ruggero Tita e Caterina Banti, raccontando soprattutto la loro grande impresa nella baia di Enoshima per le Olimpiadi di Tokyo 2020.
RUGGERO TITA E CATERINA BANTI: LA LORO IMPRESA NELLA VELA ALLE OLIMPIADI 2020
Ruggero Tita (classe 1992), velista di Rovereto cresciuto nelle acque del Lago di Garda, e Caterina Banti, velista romana classe 1987 hanno oggi realizzato una vera e propria impresa nelle acque del golfo di Tokyo: vincendo la medal race del Nacra 17 hanno infatti regalato un oro all’Italia della vela che mancava dall’impresa di Alessandra Sensini a Sydney 2000 (l’ultimo podio fu a Pechino 2008 con Romero nel Laser e Sensini nel windsurf). Per loro il giusto coronamento dopo percorso netto ai giochi nipponici: alla vigilia della medal race il duo italiano aveva infatti ben 12 punti di vantaggio sulla coppia inglese oggi sfidante Gimson-Burnet. Da qui la decisione di fare una gara conservativa, per evitare eliminazioni a sorpresa (magari per partenza falsa come successo a Camboni. e Zennaro): fin dalla partenza i due azzurri non hanno perso di vista i rivali inglesi, lasciando che altri andassero a lottare in testa alla gara. Al traguardo il successo della prova va agli argentini Santiago Raul Lange e Cecilia Carrnza Saroli, ma per Tita e Banti basta il sesto posto a 1’07” per chiudere in prima posizione la classifica finale (con 35 punti) e dunque vincere la medaglia d’oro, con ben 10 lunghezze di vantaggio dagli inglesi: il bronzo è poi andato ai tedeschi Kohlhoff-Stuhlemmer.