Dopo l’eliminazione della Nazionale femminile alle Olimpiadi 2020 nel quarto di finale contro la Serbia per 3-0, il c.t. Davide Mazzanti si lamenta: «Questa esperienza negativa può trasformarsi in una palestra che ci allenerà per il futuro. Ho raccomandato alle ragazze di staccarsi da quello che le circonda, perché la melma quando arriva, arriva; ed è dura levarsela di dosso. Staccarsi dai social è più difficile per loro che per me: ma questa sconfitta ci servirà anche su questo fronte».
Mazzanti precisa che l’eliminazione non nasce dalla grande esposizione sulle piattaforme multimediali. Ma è una cosa che distrae, che rischia di trasformare i Giochi, luogo di massima concentrazione, in un parco divertimenti o, peggio ancora, in un «rissodromo digitale» che succhia energie. Mazzanti potrebbe riferirsi a Paola Egonu, diventata molto di più di una pallavolista.
Olimpiadi 2020, ct volley Mazzanti: “Squadra aveva ancora molto da dare”
Mazzanti ha detto che alle Olimpiadi 2020 c’è stato troppo uso dei social, ma non si sa se si riferisca solo a Paola Egonu. Arrivata a Tokyo, ha portato la bandiera del Cio e poi c’è stato il tweet contro la russa che non ha raccolto le sue scuse, i video su una seduta di fisioterapia, le foto con le compagne sotto rete dopo i successi (pochi alla fine: 3 in 6 partite). Questo potrebbe aver creato qualcosa dopo la sconfitta contro le cinesi e poi con il k.o. contro gli Usa.
Mazzanti ha aggiunto: «Sono usciti prima i ragazzi della maschile, adesso tocca a noi. Sono dispiaciuto per il movimento del volley che si nutre dei risultati delle Nazionali. A me spiace non aver raggiunto quanto avevo in testa, ma questa squadra ha ancora tanto da raccontare».