Il grande scrittore, sceneggiatore e regista Maurizio De Giovanni, è stato ospite stamane negli studi di Dedicato, programma di Rai Uno condotto da Serena Autieri. Dalle sue idee sono state tratte numerose serie tv di successo della tv pubblica come I bastardi di Pizzofalcone, il Commissario Ricciardi e Mina settembre, tutte opere che Maurizio De Giovanni ha scritto traendo ispirazione dalla sua città d’origine, Napoli: “Napoli è un mondo, un universo – racconta – può essere visto da milioni di punti di vista, tutti giusti e tutti conviventi, come una serie di liquidi che metti insieme in un recipiente, e che resteranno assieme senza mai mischiarsi”. Quindi racconta un curioso aneddoto riguardante il commissario Ricciardi: “Fui iscritto da amici ad un concorso che si teneva al caffè Gambrinus di Napoli, partecipai per fare vedere che non avevo paura e vinsi questo concorso presentando il commissario Ricciardi”.
Ma come nascono i suoi libri? “Parto dalla vittima di solito, la persona che subisce il delitto, e mi muovo attorno alla vittima cercando di capire chi può essere stato e perchè, la vittima ha diritto alla centralità, non deve essere mai dimenticata, deve essere raccontata sempre dall’inizio alla fine”. E a proposito di libri, l’ultima pubblicazione è Una sirena a settembre: “E’ la storia di un paio di situazioni piuttosto tristi e dolorose – racconta Maurizio De Giovanni – Mina lavora sul territorio fra legge e giustizia”. Si parla poi della mamma, scomparsa il 6 settembre del 2020 a quasi 90 anni: “Le ho dedicato il brano ‘Passione’ una delle più belle canzoni napoletane, il passaggio sento il profumo, l’odore, la voce traduca bene quella che è una sofferenza per una perdita che non è un’assenza, la perdita è una forma diversa di presenza. mia mamma non avrei immaginato mi mancasse così tanto, ma non mi manca perchè ce l’ho. Quindi passione interpreta correttamente quest’assenza presente, quest’assenza è un cambiamento a cui ti devi abituare, uno cambia e deve accettarlo”.
MAURIZIO DE GIOVANNI: “COMMISSARIO RICCIARDI? SE DICO COME VA A FINIRE…”
Gigi Marzullo chiede quindi qualche anticipazione sul commissario Ricciardi: “Se dico come va a finire il mi sparano ma assicuro che non ci sarà un momento di questa serie in cui gli spettatori si annoieranno, l’amore? non finisce mai”. E ancora: “Scrivo come un pazzo? Rompo lo stereotipi napoletano pigro, mi diverto, quando uno lavora esprimendosi, diventa meno lavoro”.
Un curioso aneddoto sul mare: “Non vado mai spiaggia, ho giocato a pallanuoto anche a livelli alti, ma ho finto di non sapere nuotare per tre anni pur di non andare in spiaggia poi sono stato scoperto”. Quindi conclude: “C’è sempre un sentimento forte degli scrittori napoletani verso Napoli, è un po’ come le mamme sopra le righe di cui ti vergogni un po’, ma sono le mamme che non cambiereste mai. Io non lascerei mai Napoli se no non scriverei più”.