L’app Green Pass “Verifica C19” ha debuttato ufficialmente in data odierna, venerdì 6 agosto 2021, quando in tutta Italia è divenuto obbligatorio esibire la certificazione verde per lo svolgimento di determinate attività o per l’accesso a determinati luoghi. La normativa varata dal Governo Draghi prevede che per i controlli venga utilizzata tale applicazione nazionale, sviluppata dal Ministero della Salute attraverso Sogei. Essa consente di sondare l’autenticità e la validità delle certificazioni anche senza disporre di una connessione a internet (offline) e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore.
Utilizzarla è molto semplice: nel momento stesso in cui viene esibito il QR Code, in formato digitale o cartaceo, l’app lo inquadra ed estrae le informazioni utili, procedendo al controllo del sigillo elettronico qualificato. In seguito, sono visualizzate da colui che esegue l’attività di verifica le informazioni anagrafiche del soggetto che ha di fronte (nome, cognome e data di nascita), con quest’ultimo che dovrà presentare un proprio documento d’identità valido per poter superare il controllo.
APP GREEN PASS “VERIFICA C19”, DOVE VIENE USATA?
Naturalmente, l’app Green Pass “Verifica C19” stabilisce anche se il documento inquadrato sia falso, non ancora attivo o scaduto, capendo addirittura se non siano ancora trascorsi 15 giorni dalla somministrazione della prima dose del vaccino anti-Covid. Ricordiamo che la carta verde viene rilasciata con la vaccinazione contro il Coronavirus, dopo la guarigione dall’infezione o con l’esecuzione di un tampone molecolare o rapido con risultato negativo 48 ore prima.
Il collaudo a Napoli, presso il caffè “Gambrinus”, è andato alla grande. Come rivela il titolare, Massimiliano Rosati, “i clienti hanno il Green Pass già scaricato, altri invece mostrano il Qr code. In tal caso il nostro personale attraverso l’app sul cellulare procede a verificare l’autenticità del codice. Abbiamo riscontrato che l’app non legge il QR code di chi proviene dal Regno Unito, che è un Paese extra Ue. Questo provoca qualche rallentamento nell’accoglienza dei clienti, ma basta che usciamo fuori da questo incubo quanto prima che va tutto bene”.