CHI È JOHN BUULTJENS? DAGLI ABUSI, AL CARCERE ALLA RINASCITA
Dagli abusi durante l’infanzia alla ‘gloria’ hollywoodiana: “you’ve come a long way, baby” verrebbe da dire a John Buultjens di cui il film “The Ride” porta sul grande schermo la storia vera, il più classico dei ‘viaggi dell’eroe’ oltre che una vicenda di riscatto morale prima ancora che sociale. Ma di cosa parla la pellicola (diretta da Alex Rinarivelo e uscita nel 2018) in onda questa sera su Canale 5 e chi è nella vita reale l’uomo che un tempo ha dovuto penare tra maltrattamenti e carcere minorile prima di diventare una stella della BMX, ovvero del Bicycle Motocross? Andiamo a scoprirlo partendo proprio da una intervista che il diretto interessato ha concesso alla BBC dopo l’uscita del film che nel proprio cast vanta anche attori del calibro del rapper Ludacris e Sasha Alexander.
Trasmesso per la prima volta nel nostro Paese questa sera, “The Ride” porta sul grande schermo la storia vera di questo ragazzino scozzese di Glasgow costretto, da piccolo, ad accoltellare il padre violento per difendere la madre dall’ennesimo abuso subito. A seguito di quel drammatico fatto, per il piccolo John si schiusero, nonostante tutte le attenuanti del caso, le porte del carcere minorile: in seguito la morte della madre diede il colpo di grazia a una infanzia difficile ma l’arrivo dei coniugi Buultjens, una coppia interraziale, segnò finalmente il riscatto per il ragazzo. Grazie al padre adottivo, infatti, John salì per la prima volta in sella a una bici da competizione e sin dalle prime pedalate apparve chiaro a tutti che il ragazzino era nato per esibirsi in evoluzioni sulle due ruote, mettendo a frutto il talento che aveva nelle prime competizioni dedicate alle BMX.
JOHN BUULTJENS, LA STORIA VERA CHE HA ISPIRATO “THE RIDE”
Il sottotitolo italiano del film diretto da Rinarivelo e che vede Shane Graham nei panni di John Buultjens è “Storia di un campione”: e in questo romanzo di formazione su due ruote si racconta proprio del riscatto di questo ex ragazzino difficile che, all’inizio, era titubante sul dover abitare con quella coppia individuatagli dall’assistente sociale. E invece, dopo le prime difficoltose prove di convivenza e le fisiologiche difficoltà, l’amore per la bicicletta segnerà non solo un punto di svolta ma anche l’inizio di un legame molto forte tra John e suo padre Elldrige oltre che mamma Marianna. Oggi ultraquarantenne, John è una star della BMX che, aspetto curioso, in “The Ride” ha vestito proprio i panni del padre naturale tanto odiato: “Ho pensato che avrei potuto essere più veritiero di tanti altri attori in quel ruolo, capendo che dovevo trasformarmi in quella persona così malvagia e viziosa” aveva raccontato alla BBC, ammettendo che sul set sono stati i giorni più difficili della sua vita.
“Uno dei miei primi ricordi da bambino di mio padre è quando mi lanciò su un caminetto elettrico all’età di tre anni: mi ritorna ancora l’odore della carne che bruciava e il calzino che si fondeva col mio piede…” racconta, rivelando anche che tanti degli abusi patiti durante l’infanzia gli sembravano come se accadessero a un’altra persona in un film o in un libro. “Però avevo le cicatrici a provare che succedevano a me” aggiunge, parlando poi di quel 1979 che gli cambiò l’esistenza quando a sette anni accoltellò il padre con un utensile da cucina per salvare la madre. Lasciato quel periodo, e quello del carcere minorile, John ha parlato in quell’intervista anche dei genitori adottivi: “Mio padre era dello Sri Lanka: mi vergognavo di lui all’inizio per il colore della pelle e gli camminavo a qualche metro di distanza” ammette spiegando di non riconoscersi nella persona che era allora. Ma la coppia col tempo si è rivelata la scelta migliore per lui, restando un punto di riferimento anche quando si trasferì in Australia lavorando anche in TV e coltivando la passione per la BMX. Un idolo? Bob Haro, un freestyler che aveva lavorato sul set di “E.T.” cine stuntman e che accese all’epoca la sua fantasia. Il resto, compresa la notorietà e la scoperta a Hollywood della sua storia -con tanto di trasposizione al cinema- è storia…