Il mondo dello spettacolo e della cultura è in lutto per la morte di Micha van Hoecke. Ballerino, coreografo e regista, l’artista belga è stato tra i protagonisti del “teatro di danza”. Purtroppo è deceduto ieri sera all’età di 77 anni all’ospedale di Massa, stroncato da un tumore che gli era stato diagnosticato alcuni mesi fa. A dare la triste notizia all’AdnKronos è stata la moglie, la ballerina giapponese Miki Matsuse. Il coreografo era molto legato all’Italia, infatti da oltre trent’anni viveva a Rosignano Solvay, in provincia di Livorno. E tanti sono stati gli incarichi ricevuti in Italia. Ad esempio, Micha von Hoecke è stato direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro Massimo di Palermo. Ma ha collaborato anche con Cristina Muti per il Ravenna Festival.
Nato da madre russa e padre belga il 22 luglio 1944 a Bruxelles, Micha von Hoecke studiò a Parigi con Olga Preobrajenskay e cominciò la carriera di ballerino nel 1960 con la compagnia di Roland Petit. Poi entrò nel Ballet du XX siécle di Maurice Béjart. Con quest’ultimo ha lavorato per quasi venti anni, diventando uno dei suoi più stretti collaboratori, prima come interprete e poi come direttore della scuola Mudra di Bruxelles.
MICHA VON HOECKE: CARRIERA E COLLABORAZIONI
Micha van Hoecke decise di fondare una sua compagnia nel 1981. Così realizzò molti spettacolo e coreografie. Ma ne ha realizzate anche per il Teatro alla Scala di Milano, oltre a curare la regia di alcune opere. Nel 1997 interpretò con Carla Fracci L’heure exquise di Maurice Béjart, che avrebbe dovuto rimontare proprio quest’anno per Alessandra Ferri e Carsten Jung. Ma Micha van Hoecke aveva dovuto rinunciare per motivi di salute.Nel 1999 fu nominato direttore del ballo e coreografo principale del Teatro Massimo di Palermo, mentre tra il 2010 e il 2014 è stato direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Tante le collaborazioni artistiche da ricordare: con Ute Lemper, Alessandra Ferri, Liliana Cavani, Roberto De Simone, Luciana Savignano e Ambrogio Sparagna. La morte di Micha van Hoecke rappresenta per la scena italiana la perdita di un grande artista, un visionario che aveva imparato dai suoi maestri i segreti del teatro.