Tornano i turisti a Roma, ma nel 2021 sono un terzo rispetto al 2019. A luglio ne sono arrivati 400 mila, un numero importante dopo la frenata dovuta al Covid. La maggior parte di loro, però, restano nella Capitale in media per due notti, ancora meno delle 2,5 della fase pre-virus. Sono i dati dell’Ente bilaterale del Turismo laziale che segnala come a maggio e giugno 2021 ci siano stati 302.105 arrivi e solo 529.216 presenze.
Per luglio e agosto si stima una crescita di appena il 10 per cento e rispetto alla fase pre-Covid c’è stato un crollo dell’80 per cento. Infatti, se al Colosseo c’era una media di 30 mila visitatori al giorno, oggi questa è a quota 7 mila. Secondo il presidente dell’Ebtl, Tommaso Tanzilli, la normalità è ancora lontana: “Come tutte le città d’arte, Roma vive di turismo straniero e data la situazione internazionale anche questa estate non riesce a superare il 20% di occupazione media nei suoi alberghi, la cui metà, circa 600, restano chiusi“.
A Roma un terzo dei turisti in meno: la crisi del settore
Con il calo dei turisti a Roma nel 2021, rischia soprattutto chi lavora in questo settore, considerando lo sblocco dei licenziamenti e la fine della cassa integrazione: un dipendente su due rischia di non tornare a lavoro almeno fino a marzo e Federalberghi chiede un confronto con le istituzioni. E intanto, altri addetti ai lavori come guide turistiche e agenzie di viaggio sono preoccupati.
“La ripresa non avverrà prima del 2023, purtroppo – ha spiegato il presidente dell’Ente bilaterale del Turismo laziale, Tommaso Tanzilli -. A ottobre potrebbero esserci problemi con la fine della cassa integrazione: in questo settore deve essere prolungata almeno fino alla primavera del 2023″