«Ho raggiunto i 100 chili, ho perso tanti chili in più di un anno e dopo tanti tentativi negativi»: così Mauro Coruzzi, in arte Platinette, a Morning news. Il celebre artista ha parlato della sua dieta e del suo rapporto con il cibo: «Chi deve perdere peso ha bisogno di una persona che dia delle motivazioni. Quando vedi che non ce la fai a fare il tuo lavoro, capisci che è il momento di cambiare. Non bisogna riversare sul cibo tutte le nostre possibili aspettative».
Nel corso del suo intervento, Mauro Coruzzi ha ricordato quando è scattato qualcosa dentro sè per iniziare il percorso: «Un momento in cui scendo da un treno dopo un viaggio Roma-Milano, sono caduto e mi sono rialzato. Poi per fare un tratto di strada dovevo fermarmi ogni tre minuti. In quel momento ho capito che avevo bisogno di aiuto: sono stato assistito da persone esperte». Platinette ha poi tenuto a precisare: «Non è stata la fame il motore della mia ricerca del cibo. Stress, ma più che altro la poca considerazione che abbiamo di noi come persone che devono utilizzare il corpo per fare della vita qualcosa di gradevole e memorabile, non una difficoltà dietro l’altra».
MAURO CORUZZI E IL RAPPORTO CON IL CIBO
«Non è solo una questione di volontà. Ho ridotto le quantità, ma col cavolo che mangio qualcosa che non mi piace. Non deve essere una privazione la dieta», ha spiegato Mauro Coruzzi: «La mia nutrizionista mi ha detto prima di iniziare il percorso: “Devi decidere quanto vuoi vivere e come vuoi vivere”. Poi sono stato seguito da un’analista e da un chirurgo. Dopo l’intervento non era sicuro che andasse tutto per il meglio. Mi ha aiutato nel non mangiare troppo, ma la vera svolta è arrivata con l’intervento di chirurgia bariatrica». Il disturbo compulsivo persiste, ha rimarcato Platinette: «Io ora compro del cibo come se avessi una famiglia a cena, continuo ad avere abitudini compulsive nell’acquisto, ma il cibo lo butto anziché mangiarlo». Mauro Coruzzi ha infine aggiunto: «Io ho 65 anni, voglio continuare a lavorare: non voglio finire i miei giorni con le difficoltà di un super obeso che non riesce a fare nulla».