“Finiamola da settembre di fare i tamponi ai vaccinati asintomatici perché è demenziale“. E’ a dir poco categorico Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, nell’appello lanciato dalle pagine dell’AdnKronos Salute. Secondo l’infettivologo infatti “continuiamo a fare una quantità di tamponi enorme ai vaccinati che è sinceramente un esercizio senza senso“.
Bassetti sostiene sì “la possibilità di fare i tamponi solo a chi ha dei sintomi per fare poi la diagnosi differenziale, ma fare tamponi ai vaccinati come stiamo facendo adesso a mani basse – afferma – non so sinceramente a cosa porti se non a dare notizie negative alla popolazione su quella che è l’efficacia dei vaccini. Vaccini che nascono – ricorda ancora – per prevenire la malattia grave, i ricoveri in ospedale e la terapia intensiva. Questo è lo scopo per cui li abbiamo fatti“.
BASSETTI: “VALUTARE OBBLIGO VACCINO PER RAGAZZI SCUOLA”
Il dottor Bassetti, nonostante l’apertura in tutta Italia alla vaccinazione senza prenotazione nella fascia di età 12-18 anni, è comunque scettico sulla possibilità di completare l’opera per tempo: “Secondo me non ce la faremo mai” a immunizzare i circa 1,4 milioni di under 18 che mancano all’appello, “entro l’inizio della scuola“, dice. “Abbiamo una marea di regioni – ricorda – che lo avevano già fatto, diciamo che adesso si fa anche a livello nazionale. Possiamo provare a fare il massimo possibile, ma ci sono regioni molto indietro e altre più avanti. Secondo me la vaccinazione dei ragazzi rispecchia quello che è avvenuto nelle persone più avanti con gli anni: le regioni che hanno vaccinato meno gli over 50, che poi sono i genitori dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni, sono le stesse che vaccinano di meno anche i ragazzi. Purtroppo – osserva – c’è un problema culturale: se non si vaccina il genitore finisce per non vaccinarsi il ragazzo e questa è una situazione molto preoccupante e molto brutta, perché secondo me ci sarebbero dei ragazzi che vorrebbero vaccinarsi e trovano genitori culturalmente negativi o contrari al vaccino e questo sicuramente non aiuta“.
Sulla possibilità di istituire l’obbligo, Bassetti dice: “Nel momento in cui dovesse esserci una resistenza forte da parte dei genitori è evidente che il passaggio successivo dovrebbe essere quello che si è fatto già per la vaccinazione della scuola primaria con i 10 vaccini resi obbligatori. Se questo mese di campagna vaccinale per i ragazzi non dovesse portare risultati, la politica si deve interrogare se sia il caso di mettere l’obbligo almeno per chi frequenta le scuole. Perché la scuola è una comunità chiusa che deve essere sicura, altrimenti diventa volano per contagi anche per gli anziani“.