Solo poche settimane fa Valentino Rossi ha annunciato a fine stagione l’addio al mondo della Motogp: dopo 26 stagioni nel motomondiale e 9 titoli ridati vinti il Dottore si ritirerà, al termine di una carriera davvero favolosa. Che pure poteva non essere così ricca, almeno nelle due ruote. Gli appassionati lo ricordano bene: a cavallo tra il 2004 e il 2008 il pilota di Tavullia disputò diversi test con la Ferrari e a lungo si era parlato di un suo possibile approdo alla Formula 1,. L’idea era oltremodo affascinante, con Rossi seguace di John Surtees, unico a vincere titoli iridati sia nel motomondiale che nella formula 1: e che pure aveva allettato anche lo stesso papà del campionissimo, Graziano Rossi. A rivelarlo è lo stesso ex pilota di motociclismo (dal 1977 al 1982) in una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Sì, io ero molto affascinato da questa possibilità. Valentino, che invece ha molto più i piedi per terra di me, si rese presto conto che sarebbe stato più divertente continuare con la moto.”. Graziano Rossi pure rivela ancora su questo possibile sliding doors, nella carriera del figlio: “Facendo i test con gli altri capì anche di quanto in Formula 1 il pilota contasse poco, mentre era conscio della sua importanza sulle due ruote”.
GRAZIANO ROSSI: “I GIOVANI IN MOTOGP? DEVONO INIZIARE PRESTO E SULLA VELOCITÀ..”
La storia poi la conosciamo già: fallita l’idea di passare alla Formula 1 anche con la Ferrari, Valentino Rossi rimase protagonista assoluto nel motomondiale e nel 2008 e 2009 pure vinse gli ultimi due mondiali per la classe regina: e ora dopo 25 anni sulle due ruote, presto appenderà il casco al chiodo. Pure sappiamo che la sua avventura con la Motogp non terminerà qui, visto il bel progetto del team VR46, su cui pure Graziano Rossi dice la sua nell’intervista. Ma sulle colonne della Rosea, pure vi è ampio spazio per Graziano Rossi per ricordare le sue imprese personali sulle due ruote, dalle stranezze e gli scherzi goliardici del paddock (famoso il racconto della gallina al guinzaglio), fino ai tanti pericolosi incidenti occorsogli e al suo stile di guida, molto aggressiva, fino alla sua decisione di non correre in quel famoso Gp del 1980 al Nurburgring. Ma non solo: non mancano anche riflessioni su quello che è la motogp ora, dai limiti di velocità (“Credo dobbiamo iniziare a preoccuparci, perché 360 è veramente eccessivo. Forse è il tempo di darsi un’altra regolata”), fino all’approdo di molti piloti giovanissimi già alle massime categorie, sui cui Graziano affermato: “I giovani devono iniziare presto, quando è maggiore la capacità di apprendere. Per quanto riguarda i genitori, io ho avuto la fortuna di diventare pilota prima di mio figlio e so che il troppo impegno, il troppo immedesimarsi dei genitori porta pessimi risultati. Quindi, quando sono arrivato con Valentino, ero conscio che più il babbo sta fuori dai piedi, meglio è per tutti”.