Beppe Vessicchio ha ricordato alcuni punti salienti della sua carriera in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Non è mancata una citazione da parte del celebre direttore d’orchestra alla sua avventura ad Amici. Ricordiamo infatti che Vessicchio ha fatto parte del cast nel talent di Maria De Filppi dal 2001 al 2012 e ha poi fatto il suo ritorno per altri due anni, dal 2018 al 2020. Oltre ad essere uno degli insegnanti di musica dei ragazzi, è stato un giudice ma anche il direttore dell’orchestra del programma. Un lungo periodo che ha sicuramente aiutato la sua popolarità a crescere.
Nel corso della chiacchierata, Vessicchio tuttavia rivela che l’addio al programma è stato complicato, spaesante. “C’è stato un momento della mia carriera in cui lavoravo moltissimo e soprattutto in televisione. – ha ricordato – C’era la serialità di Amici e di tanti altri programmi, una popolarità diffusa, capillare. Lusinghiera, non lo nascondo.”
Beppe Vessicchio e l’addio ad Amici: “Dopo ho capito che potevo fertilizzare la mia musica”
La popolarità andava però per Beppe Vessicchio di pari passo con una sensazione differente: “sentivo che mi stavo immettendo in un’autostrada in cui facevo le cose per un senso di inerzia, per dovere, per lavoro. Poi, a un certo punto, la serialità televisiva si interruppe.”, ha dunque ricordato. Il riferimento è alla fine della sua avventura ad Amici “Per tanti motivi, incluso un sano ricambio di personaggi.”, ha motivato.
Un addio che inizialmente fu però complicato: “In un primo momento rimasi spaesato, senza equilibrio. Ma dopo mi sono accorto che senza quel senso di ripetitività potevo fertilizzare la mia musica.”, ha dunque ammesso. Da lì l’inizio di un nuovo percorso lavorativo: “E così ho ripreso in mano un pezzo che avevo cominciato a comporre da ragazzo, ho iniziato delle collaborazioni, magari meno stabili ma che mi danno tanta soddisfazione”, ha concluso.